Anfiteatro Romano di Catania | Curiosità sensazionali dal “colosseo nero” siciliano
Scopri l’Anfiteatro Romano di Catania, il “Colosseo nero" siciliano: storia straordinaria ed una curiosità che non conosci!

Storia Imponente e Scavi Rivoluzionari
Nel cuore di Catania, a pochi passi da Piazza Stesicoro, giacciono i resti dell’Anfiteatro Romano, costruito tra II e III sec. d.C. con pietra lavica e marmi pregiati, uno dei più grandi dell’antichità fuorché rispetto al Colosseo di Roma. In epoca tardoantica, l’edificio cadde in disuso e molte sue pietre vennero saccheggiate per ricostruire la Catania barocca, ma i primi scavi tra il 1904 e il 1906, promossi dal sindaco De Felice, risvegliarono la città sulle sue antiche radici.
Il “Colosseo Nero” siciliano: mito e realtà
Soprannominato “Colosseo Nero”, l’anfiteatro venne sepolto dopo il terremoto e maremoto del 1693 e divenne persino rifugio durante i bombardamenti del ’43. Racconti e leggende – come una scolaresca sparita nei cunicoli o il miracolo del velo di Sant’Agata che bloccò la lava nel 252 d.C. – hanno alimentato un alone misterioso. Tuttavia, le ricerche archeologiche escludono queste fiabe e confermano che eventuali tracce laviche visibili sono semplici materiali di riempimento, non testimonianze di antichi flussi magmatici.
Struttura maestosa e tecnica ingegneristica
L’anfiteatro si sviluppava su una pianta ellittica di circa 125 × 105 metri, con un’arena di 70×50 m e capienza fino a 15 000 spettatori seduti, raddoppiabili con impalcature lignee. La costruzione avvenne in due fasi edili: una iniziale al I sec. d.C. e un ampliamento nella seconda metà del II sec., visibile ancora oggi grazie alla varietà di murature (opus vittatum e opus incertum). Restaurato nel 1997, oggi puoi camminare dove un tempo urlavano i gladiatori e immergerti nella tecnica ingegneristica romana, sofisticata e imponente.
Curiosità
Sotto l’anfiteatro furono trovati tunnel e corridoi oggi chiusi al pubblico, ma che testimonierebbero l’utilizzo in guerra come rifugio antiaereo durante i bombardamenti del 1943.