Pentito accusa sindaco del Catanese: “Era a disposizione del clan”

Dichiarazioni pesanti del pentito di mafia che ritraggono un quadro fortemente preoccupante per la legalità. Il sindaco: “Sono sereno”

A cura di redazionemd
25 giugno 2025 20:39
Pentito accusa sindaco del Catanese: “Era a disposizione del clan” -
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Nuove ombre sulla figura del sindaco di Paternò, Nino Naso, coinvolto nell’inchiestaAthena condotta dai carabinieri del comando provinciale di Catania. A parlare è il nuovo collaboratore di giustizia Sebastiano Di Mauro, che, in un verbale già acquisito agli atti del procedimento, ha dichiarato:

“Sono a conoscenza dei rapporti tra il sindaco Naso e gli esponenti della ‘famiglia’ Morabito.”

Le dichiarazioni del pentito sono state depositate nel processo con rito abbreviato in corso, come riportato dal quotidianoLa Sicilia.

L’accusa: appoggio elettorale e pacchetti di voti pilotati

Secondo quanto riferito da Di Mauro, il clan Morabito avrebbe sostenuto la candidatura di Naso alle ultime elezioni comunali, fornendo appoggio elettorale e partecipando a incontri conviviali assieme al sindaco. Il collaboratore ha inoltre parlato di elargizioni economiche volte a orientare pacchetti di voti in suo favore.

Naso, esponente del fronte autonomista, è attualmente indagato per voto di scambio politico-mafioso. La Procura ne aveva chiesto l’arresto, ma la richiesta è stata rigettata prima dal giudice per le indagini preliminari e successivamente da due diversi collegi del Tribunale del Riesame.

Naso: “Sereno, dichiarazioni confuse e infondate”

Il processo per Nino Naso inizierà a settembre con giudizio immediato, come richiesto dai suoi avvocati difensori, Vincenzo Maiello e Maria Licata.
Il sindaco, raggiunto da La Sicilia, ha così commentato:

“In relazione alle dichiarazioni del collaboratore Di Mauro, apprese tramite i miei difensori, mi riporto a quanto da loro dichiarato. Non siamo preoccupati, ci confronteremo con esse in aula. Sono sereno: si tratta di dichiarazioni confuse, incerte e palesemente infondate. Ho piena fiducia nella magistratura e confido che la verità emerga presto”.

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