Catania, il sindaco Trantino sbotta | "Ecco come ci ripagano dopo aver pulito tutto"

Il sindaco di Catania Enrico Trantino denuncia sui social l’inciviltà di alcuni cittadini che sporcano il sottopasso di via Giuffrida appena ripulito, vanificando gli sforzi del Comune

A cura di Simona Lo Certo
09 giugno 2025 12:21
Catania, il sindaco Trantino sbotta | "Ecco come ci ripagano dopo aver pulito tutto" -
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Il sindaco di Catania, Enrico Trantino, è tornato a farsi sentire sui social con un post amaro e diretto. Al centro del suo sfogo, ancora una volta, l'inciviltà di alcuni cittadini che continuano a sporcare la città, vanificando gli sforzi di pulizia e manutenzione. Il messaggio, pubblicato con toni decisi, riflette la frustrazione di chi vede il lavoro delle squadre comunali sistematicamente annullato da comportamenti irresponsabili.

Il sottopasso “maledetto”: un problema ricorrente

Trantino ha posto l’attenzione sul sottopasso che dalla circonvallazione conduce in via Vincenzo Giuffrida, un’area particolarmente problematica per gli operatori ecologici. La pulizia del sito richiede interventi complessi, come la chiusura temporanea del traffico e l’impiego delle pattuglie, sottratte ad altri compiti. “L’avevamo interamente ripulito sabato notte– scrive il sindaco –ma questa mattina ho già trovato il regalo di qualcuno”. Nonostante le difficoltà tecniche, non è ancora stato possibile installare telecamere per monitorare la zona.

Duro il giudizio: “Serve un percorso di reinserimento sociale

Il passaggio più forte arriva però nel finale del suo post, dove Trantino si lascia andare a una riflessione tanto provocatoria quanto eloquente: “Temo che a Catania l’evoluzione della specie si sia interrotta”, afferma, sottolineando come molti cittadini sembrino guidati solo dal proprio egoismo. Il sindaco si domanda se l’origine di certi comportamenti sia indolenza, maleducazione o disagio esistenziale, ma propone comunque una soluzione ironica e tagliente: “Sarebbe opportuno si facessero vedere da uno bravo che li aiuti in un percorso di reinserimento sociale basato sul rispetto degli altri”. E lancia una frecciata finale: “Spero solo che chi è stato, non sia uno di quelli che poi si lamenta perché le cose non vanno come vorremmo”. Un appello, il suo, che è anche un atto d’accusa a una parte della cittadinanza.

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