Bruciò casa con dentro madre e sorella: incapace d'intendere e volere
Per la perizia psichiatrica il tunisino è socialmente pericoloso ma al contempo dichiarato incapace di intendere e volere: nomi e dettagli

Dopo circa un anno da quel che appariva un incidente mortale, giunge la perizia psichiatrica riguardante Wajdi Zaouali, 31enne tunisino accusato di aver dato fuoco all’abitazione familiare in piazza Unità a Vittoria nella nottata del 12 giugno 2025.
Nell'incendio persero la vita la madre e la sorella del 31enne: il tunisino è stato dichiarato incapace di intendere e di volere, secondo la perizia psichiatrica. Alla perizia hanno partecipato anche i consulenti della difesa: lo psichiatra Salvatore Valvo e il medico legale Giuseppe Iuvara.
Il professor Eugenio Aguglia, ordinario di Clinica psichiatrica all’Università di Catania, però, seppur ritenendo Wajdi Zaouali socialmente pericoloso, lo giudica capace di partecipare al processo.
Il trasferimento in Rems ancora in attesa
Il tunisino è attualmente detenuto in una sezione speciale del carcere di Siracusa. La Procura ha chiesto che venga trasferito in una Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza). Tuttavia, al momento, il giudice per le indagini preliminari di Ragusa, Gaetano di Martino, ha confermato la custodia cautelare in carcere, in attesa della disponibilità di una struttura idonea.
La tragedia nella notte: chi sono le vittime
Secondo quanto ricostruito, Wajdi Zaouali avrebbe cosparso con liquido infiammabile la camera da letto, il corridoio e l’ingresso dell’abitazione. Il rogo è stato fatale per entrambe le donne presenti in casa: la madre Mariem Sassi, 55 anni, e la sorella Samah, 34 anni.
Dentro casa vi erano anche il padre Kamel e la sorella minore Omaima,fortunatamente scampati all'incendio.