Scoperta da pochi, nascosta agli occhi di molti | La chiesa misteriosa che nasconde una storia da scoprire
Scopri la Chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti a Catania, un capolavoro barocco che testimonia la profonda devozione dei catanesi e l'evoluzione storica della città.

Nel cuore pulsante di Catania, lungo la centralissima via Etnea, sorge la maestosa Chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti. Questo edificio sacro non è solo un luogo di culto, ma rappresenta anche un simbolo dell'arte barocca siciliana e della resilienza dei catanesi attraverso i secoli. Sei pronto a scoprire che questa chiesa custodisce segreti e opere d'arte che raccontano storie affascinanti?
Le Origini: L'Arrivo dei Minoriti a Catania
I Chierici Regolari Minori, noti come Minoriti o Caracciolini in onore del loro fondatore San Francesco Caracciolo, giunsero a Catania nel 1625 su invito del vescovo Innocenzo Massimo. Inizialmente ospitati in una struttura che divenne successivamente la Casa degli Orfanelli, nel 1628 si trasferirono nella chiesa dedicata a San Michele Minore, situata sull'attuale via Stesicorea. Purtroppo, il devastante terremoto del 1693 distrusse sia la chiesa che il convento adiacente.
La Ricostruzione: Un Capolavoro Barocco
Dopo il sisma, i Minoriti avviarono la ricostruzione della loro sede religiosa. Grazie al lascito del nobile catanese Giambattista Paternò, fu possibile finanziare i lavori. La nuova chiesa, progettata dall'architetto Francesco Battaglia, fu edificata nella seconda metà del XVIII secolo. La facciata, realizzata in candido calcare, presenta due ordini di colonne in stile barocco siciliano. All'estremità delle balaustre del secondo ordine si trovano le statue del Beato Bartolomeo Simorilli, primo prevosto della chiesa, e di San Francesco Caracciolo, quest'ultima danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale.
L'Interno: Arte e Spiritualità
Varcando la soglia della chiesa, ci si immerge in un ambiente a tre navate divise da pilastri, con una maestosa cupola che sovrasta l'edificio. Tra le opere d'arte di rilievo spiccano:
- "Transito di San Giuseppe": Dipinto realizzato nel 1793 da Marcello Leopardi, raffigurante il momento del trapasso del santo.
- "Sant'Agata che impetra la liberazione di Catania": Opera dello stesso Leopardi, rappresenta la patrona della città in preghiera per la salvezza di Catania.
- "San Francesco Caracciolo": Dipinto incompiuto di Leopardi, completato successivamente dal suo allievo Vincenzo Ferreri.
Inoltre, degni di nota sono un crocifisso marmoreo scolpito da Agostino Penna alla fine del '700 e una "Annunciazione" attribuita a Guglielmo Borremans.
Il Convento e le Trasformazioni nel Tempo
Annesso alla chiesa sorgeva il convento dei Minoriti, anch'esso ricostruito dopo il terremoto. Nel 1866, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi, il convento fu espropriato e adibito a sede della Prefettura e della Provincia Regionale di Catania. Questa trasformazione ha preservato l'edificio, permettendo ai catanesi di continuare ad ammirarne la bellezza architettonica.
Curiosità Finale
Forse non tutti sanno che, durante i lavori di livellamento stradale nel 1869, fu necessario adeguare l'ingresso della chiesa al nuovo piano stradale. Questo intervento portò alla realizzazione di una scala esterna e di una breve scala interna a tenaglia, modificando l'accesso originario. Inoltre, il portale d'ingresso fu ricollocato più in basso, e le insegne del Cristo risorto furono posizionate alla sommità del timpano.
La Chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti rappresenta un patrimonio inestimabile per Catania e i suoi abitanti. Ogni pietra racconta una storia di fede, arte e resilienza, testimoniando la profonda devozione dei catanesi e la loro capacità di rinascere dalle avversità. Una visita a questo luogo sacro offre un viaggio nel tempo, alla scoperta delle radici culturali e spirituali della città.
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