Una nuova specie tropicale avvistata in Sicilia | L’allarme degli esperti
Un nuovo animale marino alieno è stato avvistato vicino alle coste siciliane, sollevando preoccupazioni tra gli esperti di biodiversità. Scopri di quale specie si tratta.

Un’altra specie aliena nei mari siciliani
Nonostante l’estate sia ancora lontana, gli esperti di biodiversità marina sono già in allerta per l’arrivo di una nuova specie aliena nelle acque siciliane. L’ultimo avvistamento riguarda una triglia tropicale chiamata Parupeneus forsskali, individuata recentemente nelle acque di Lampedusa da alcuni pescatori locali.
Secondo gli scienziati dell’ISPRA, questa specie è originaria delle calde acque del Mar Rosso e del Golfo di Aden e ha raggiunto progressivamente il Mediterraneo negli ultimi anni. I primi avvistamenti risalgono al 2012, lungo le coste del Libano, per poi espandersi in Egitto, Libia e Tunisia. Ora, con il suo arrivo nelle acque italiane, la sua presenza solleva interrogativi sulla possibile minaccia per le specie ittiche locali.
Caratteristiche e impatto della triglia tropicale
L’esemplare avvistato a Lampedusa misura circa 30 cm di lunghezza, con una colorazione rosata e bande scure longitudinali lungo il corpo. Questi segni distintivi hanno permesso ai pescatori di identificarlo immediatamente. Preoccupati per l’impatto sull’ecosistema marino locale, hanno deciso di segnalare tempestivamente il ritrovamento ai ricercatori, conservando il pesce nel ghiaccio per ulteriori analisi.
Questa triglia potrebbe rappresentare una minaccia per le specie autoctone, poiché tende a competere per le risorse alimentari, alterando gli equilibri naturali del Canale di Sicilia. Secondo gli esperti, il suo arrivo è un’ulteriore prova dell’espansione delle specie aliene nei nostri mari, un fenomeno sempre più frequente a causa dei cambiamenti climatici e delle alterazioni ambientali.
Altre specie aliene nei mari siciliani
L’avvistamento della triglia tropicale si aggiunge a una lista crescente di specie aliene che hanno recentemente colonizzato il Mediterraneo. Tra queste troviamo:
- Pesce scorpione (Pterois miles), noto per le sue spine velenose;
- Pesce coniglio (Siganus luriduseSiganus rivulatus), una specie altamente invasiva;
- Tunicato nero (Phallusia nigra), un organismo marino che altera gli habitat costieri;
- IsopodeDynoides amblysinus, una nuova specie che si sta adattando alle acque locali;
- Pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus), altamente tossico per l’uomo.
Invasioni anche sulla terraferma
Oltre agli organismi marini, anche il territorio siciliano sta affrontando nuove minacce biologiche. Nella provincia di Siracusa, ad esempio, è stata recentemente segnalata la presenza delle formiche di fuoco, una specie particolarmente aggressiva e pericolosa per l’ambiente locale.
Infine, un altro invasore degno di nota è il granchio blu, avvistato in gran numero nelle Isole dello Stagnone e lungo diverse coste italiane. Questo crostaceo sta causando non poche polemiche e preoccupazioni, soprattutto nel settore della pesca.
Gli esperti continuano a monitorare la situazione, ma una cosa è certa: la biodiversità del Mediterraneo sta subendo trasformazioni profonde e rapide, con impatti ancora da comprendere completamente.