Un tesoro nascosto tra le colline siciliane | Il borgo dove nacque la prima basilica normanna
Tra sentieri immersi nella natura e antichi mulini ad acqua, sorge la prima basilica normanna di Sicilia. Un luogo di storia e leggende che pochi conoscono.

Un viaggio tra storia e natura
Ci sono luoghi che sembrano custodire il tempo, in cui passato e presente si intrecciano tra architetture antiche e paesaggi incontaminati. Nel cuore delle colline messinesi, lontano dal frastuono della città, si nasconde Mili San Pietro, il borgo dove nacque la prima basilica normanna di Sicilia, un gioiello storico incastonato tra rocce e vegetazione lussureggiante.
Ma non è solo il suo valore artistico a renderlo speciale: questa valle un tempo era animata da un’incredibile attività molitoria, grazie all’abbondanza d’acqua che scorreva tra i suoi canali. Qui il tempo sembra essersi fermato, e ogni angolo racconta una storia antica fatta di tradizioni e segreti dimenticati.
L’antico sentiero che porta alla basilica
Per raggiungere questo luogo fuori dal tempo, il percorso attraversa paesaggi selvaggi, tra sentieri delimitati da fichi d’India e terrazze coltivate a ulivi e agrumi. L’acqua qui è protagonista, tanto che i borghi della zona hanno sempre dovuto convivere con il suo scorrere incessante, un elemento vitale che ha dato origine a mulini secolari.
Dopo un cammino immerso nel verde, tra panorami che si aprono sullo Stretto di Messina, ecco che appare la Basilica di Santa Maria di Mili, voluta dal conte normanno Ruggero I per commemorare il figlio Giordano, morto in battaglia a Siracusa.
Un monumento che unisce culture diverse
La basilica normanna di Mili è un esempio straordinario di fusione tra stili architettonici: le sue cupole tondeggianti richiamano il mondo arabo, i mattoni policromi sono tipici dell’architettura normanna, mentre gli elementi romanici ne esaltano il fascino. Un vero e proprio incontro tra popoli, che qui hanno lavorato fianco a fianco per creare un luogo sacro e unico.
L’interno, privo di decorazioni, colpisce per la sua atmosfera raccolta e per i giochi di luce che filtrano da due aperture poste in alto, creando un’atmosfera sospesa tra il sacro e il misterioso.
L’antico mulino e il segreto del borgo
A pochi passi dalla basilica, tra rovine ormai inghiottite dalla natura, si trovano i resti del Molinazzo, un grande mulino medievale appartenente all’Abbazia. Qui, per secoli, la forza dell’acqua ha mosso le pale delle ruote verticali, macinando il grano che riforniva la popolosa Messina del Cinquecento.
Oggi, il torrente che un tempo alimentava i mulini è tornato a scorrere con forza, regalando uno spettacolo naturale di cascate e rapide. Il suo suono accompagna il cammino di chi visita questo luogo, ricordando che l’acqua, da sempre, è simbolo di vita e rinascita.
Attraversare questa valle è un viaggio tra storia, natura e spiritualità, alla scoperta di un angolo di Sicilia che pochi conoscono, ma che ha molto da raccontare a chi sa ascoltare il mormorio del vento tra le antiche pietre.