Ragazza aizza branco verso vittima per un futile diverbio
Sorella di uno dei criminali, la ragazza utilizza il "potere" della superiorità numerica e della logica del branco per far pestare la vittima

Se a Catania non giri in gruppo rischi di finire pestato immotivatamente, magari come in questo caso solo per il "divertimento" di una giovane senza morale e per la presunta "offesa" al fratello scortato dagli amici in "branco".
Un ragazzo è stato selvaggiamente picchiato due volte nella stessa sera da un gruppo di giovani, nel centro storico di Catania. Il motivo? Un vecchio diverbio legato a una ragazza, sorella di uno degli aggressori. La vittima ha riportato una frattura pluriframmentaria e scomposta del setto nasale, con una prognosi di 30 giorni, come accertato al pronto soccorso dell'ospedale Garibaldi Centro.
Tre giovani indagati, ma liberi di notte
La Polizia di Stato ha identificato e notificato una misura cautelare nei confronti di tre giovani, due di 23 anni e uno di 22, ritenuti parte del branco che ha colpito. L’ordinanza, emessa dal gip su richiesta della Procura di Catania, prevede l’obbligo di dimora quotidiano dalle 15:00 alle 2:30. Paradossalmente, proprio nelle ore notturne – le stesse in cui è avvenuta l’aggressione – i tre risultano liberi da vincoli.
Le indagini: identificati grazie ai social e alla videosorveglianza
Grazie a testimonianze, video sui social e riprese delle telecamere di sorveglianza, la squadra mobile ha ricostruito i fatti. Secondo la Procura, l’aggressione è stata organizzata secondo una logica di branco, con i partecipanti che si sono alternati nell’esecuzione della violenza, assumendo diversi ruoli durante le due fasi dell’attacco.
Violenza per futili motivi
Gli inquirenti contestano ai tre indagati il reato di lesioni personali aggravate, sia per i futili motivi, sia per aver agito in numero superiore a cinque. Le indagini proseguono per individuare eventuali altri complici. Nel frattempo, il caso accende i riflettori su un preoccupante fenomeno di violenza giovanile e ritorsioni personali, consumate in gruppo e spesso alimentate da motivi banali.