Catastrofi Naturali in Sicilia: La Verità Sconvolgente sulla Protezione Civile che Nessuno Vuole Ammettere!

Scopri le nuove sfide e opportunità nella copertura assicurativa dei danni da catastrofi naturali, presentate al convegno di Catania! 🌪️🏛️💼

A cura di Redazione
17 marzo 2025 16:25
Catastrofi Naturali in Sicilia: La Verità Sconvolgente sulla Protezione Civile che Nessuno Vuole Ammettere! -
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Catania, il Convegno "Assicurazioni sui Danni Catastrofali" si fa portavoce delle esigenze della Sicilia

Il 13 marzo 2025, l’Aula Magna del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Catania ha ospitato un convegno dedicato alla cruciale tematica della copertura assicurativa in caso di danni causati da calamità naturali. L’evento, organizzato dal Centro Studi e Documentazione sui Rischi e presieduto dal Dottor Antonio Pogliese, ha visto la partecipazione di esperti accademici, rappresentanti istituzionali e professionisti del settore assicurativo, tutti concentrati sulle sfide attuali e future in questo ambito.

Un momento saliente del convegno è stata la relazione presentata da Salvo Cocina, Direttore Generale della Protezione Civile, che ha tracciato un quadro preoccupante riguardo ai danni causati da catastrofi naturali in Sicilia. Negli ultimi vent’anni, i danni annuali medi provocati da alluvioni e frane sono stati stimati attorno ai 20-60 milioni di euro, a cui si aggiungono le perdite causate da incendi e siccità, portando a una stima complessiva di circa 150 milioni di euro all’anno. Se si considerano anche i danni provocati da terremoti, si arriva a una cifra totale di circa 300 milioni di euro all’anno, che rappresenta una fetta significativa, pari al 10-20% del dato nazionale.

Cocina ha sottolineato l’insufficienza dei fondi nazionali in relazione all’entità dei danni, spingendo per una nuova normativa che prevede l’obbligo di assicurazione per tutte le attività produttive, con l’eccezione dell’agricoltura. Tale misura sarebbe fondamentale per garantire l’accesso ai contributi pubblici e migliorare la situazione assicurativa nel settore. Inoltre, ha menzionato il nuovo fondo europeo Restore, che potrebbe facilitare l’uso di fondi strutturali europei per il risarcimento dei danni dovuti a calamità.

Un aspetto critico sollevato da Cocina riguarda l’urbanizzazione eccessiva e le scelte architettoniche made in Sicilia. "Dobbiamo iniziare a riconoscere che esistono rischi inevitabili”, ha affermato, ponendo l’accento sull’insostenibilità di finanziare la riparazione di opere e strutture (come strade ed edifici) in aree vulnerabili a disastri naturali. In effetti, diverse urbanizzazioni si trovano in zone ad alto rischio, come le piane alluvionali e gli alvei secchi dei torrenti, dove piani di protezione civile prevedono già eventi di allagamento o sismici.

Cocina ha chiesto una revisione profonda delle scelte fatte in passato, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza e preparazione, che possa orientare verso una reale "prevenzione" nell’ambito della protezione civile. La delocalizzazione delle abitazioni e delle attività in aree ad alto rischio diventa così un imperativo da affrontare.

Il convegno ha rappresentato un’opportunità per mettere in evidenza le sfide cruciali legate alla gestione dei rischi in Sicilia e la necessità di un intervento tempestivo e deciso. In un contesto in cui gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti, la protezione civile e il settore assicurativo sono chiamati a collaborare per costruire un futuro più sicuro e resiliente per la popolazione.

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