Le radici del pistacchio di Bronte a Catania | Il termine poco conosciuto che svela la storia di un frutto leggendario
Scopri la storia millenaria e le tradizioni del pistacchio di Bronte a Catania, l'oro verde della Sicilia, dalle sue origini arabe alle peculiarità che lo rendono unico al mondo.
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Nel cuore della Sicilia, alle pendici dell'Etna, si trova la cittadina di Bronte, in provincia di Catania, celebre per la produzione di un pregiato frutto noto come "oro verde": il pistacchio di Bronte. Questo pistacchio, riconosciuto con la Denominazione di Origine Protetta (DOP), vanta una storia millenaria e tradizioni che si intrecciano con le vicende dell'isola.
Origini antiche
La coltivazione del pistacchio ha origini antichissime, risalenti a oltre 3.000 anni fa in Medio Oriente. Furono gli Arabi, durante la loro dominazione in Sicilia nell'827 d.C., a introdurre e diffondere la coltivazione del pistacchio nell'isola, trovando nelle terre laviche dell'Etna un habitat ideale per questa pianta.
Caratteristiche uniche
Il pistacchio di Bronte si distingue per il suo colore verde intenso, l'aroma pronunciato e il sapore dolce e delicato. Queste peculiarità derivano dal terreno vulcanico ricco di minerali e dal microclima della zona, che conferiscono al frutto caratteristiche organolettiche uniche.
Tradizioni e raccolta
La raccolta del pistacchio a Catania avviene manualmente ogni due anni, tra la fine di agosto e settembre, per permettere alla pianta di rigenerarsi e garantire la qualità del prodotto. Questa pratica, tramandata di generazione in generazione, riflette l'importanza culturale ed economica del pistacchio per la comunità locale.
Curiosità sull'origine del nome "frastuca"
In dialetto siciliano, il pistacchio è chiamato "frastuca" e la pianta "frastucara". Questi termini derivano dall'arabo "fustaq", a testimonianza dell'influenza araba nella cultura e nella lingua siciliana.