Conti correnti, allarme generale | Aumenti del 58%: stanno svuotando i tuoi risparmi

La stangata sui conti correnti è dietro l’angolo: aumenti fino al 58%. Scopri perché stai pagando di più e cosa fare per difenderti dai rincari.

A cura di Valeria Conti
06 febbraio 2025 21:00
Conti correnti, allarme generale | Aumenti del 58%: stanno svuotando i tuoi risparmi
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Aumenti vertiginosi sui conti correnti

I correntisti stanno affrontando un periodo nero: le spese di gestione dei conti correnti sono in continuo aumento. Le banche stanno introducendo nuove commissioni o incrementando quelle esistenti per operazioni di routine come bonifici, prelievi e persino domiciliazione delle utenze. Questo trend è spesso giustificato dagli istituti di credito con l’inflazione e i costi operativi crescenti, ma il risultato per i consumatori è un conto sempre più salato.

Chi preferisce i canali tradizionali, come gli sportelli fisici o gli estratti conto cartacei, è tra i più penalizzati. Molti servizi che un tempo erano gratuiti ora comportano spese extra, rendendo la gestione del denaro un vero e proprio salasso, soprattutto per chi ha poca familiarità con la tecnologia e non sfrutta le opzioni digitali.

Pagare con carta o contanti: chi ci perde davvero?

Negli ultimi anni, pagare con carte di credito o debito è diventato uno standard, spinto anche dai governi per combattere l’evasione fiscale. Ma il costo per utilizzare questi strumenti è lievitato a livelli preoccupanti. Le commissioni annuali per le carte di credito, debito e prepagate hanno registrato aumenti record, toccando picchi del 58% rispetto agli anni precedenti, secondo una recente indagine della BCE.

Anche chi utilizza contanti non è immune da rincari, con costi indiretti legati alla gestione del denaro fisico e ai servizi connessi. Insomma, risparmiare diventa sempre più complicato, e l’impatto di questi aumenti grava sulle tasche di tutti, dai consumatori più digitalizzati a quelli più tradizionali.

Quanto pagherai in più?

I numeri parlano chiaro: per una carta di credito a saldo, i consumatori spendono in media 35 euro all’anno, mentre per le carte revolving il costo medio è di circa 20 euro. Le carte di debito costano circa 35 euro l’anno, segnando un aumento del 26% rispetto al 2023, mentre le prepagate, sebbene più economiche, hanno visto un rincaro dell’8,7%.

Questi aumenti colpiscono tutti, indipendentemente dall’uso che si fa del conto. E se è vero che alcune banche offrono sconti legati a determinati servizi, pochi riescono davvero a beneficiarne. Quando sarà troppo? Forse è il momento di cercare alternative più convenienti o pretendere maggiore trasparenza dagli istituti di credito per proteggere i propri risparmi.


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