Sant’Agata e le notti della devozione estrema | Quello che succede davvero durante la festa
Sant’Agata e le notti di devozione estrema: i canti segreti, i gesti di fede e i misteri che avvolgono la festa e che sicuramente non conosci.

La festa di Sant’Agata non è solo un evento religioso: è una celebrazione che sfida ogni immaginazione. Ma cosa succede davvero nelle notti più intense della festa? Tra processioni, gesti estremi di fede e leggende che si tramandano da secoli, scopri i dettagli che nessuno ti ha mai raccontato.
Le notti insonni dei devoti
Durante la festa, le strade di Catania si trasformano in un fiume di fedeli vestiti di bianco, che seguono il fercolo di Sant’Agata per chilometri, spesso fino all’alba. È una prova di resistenza fisica e spirituale, dove ogni passo diventa una preghiera. Ma c’è di più: si dice che alcuni devoti affrontino il percorso scalzi o in ginocchio, come atto di sacrificio per una grazia ricevuta o una promessa fatta.
Ogni anno, storie di guarigioni miracolose e salvataggi inspiegabili si intrecciano a queste notti di devozione, rafforzando il legame indissolubile tra la città e la sua santa.
I canti e i riti segreti della notte
Uno degli aspetti meno noti della festa è rappresentato dall'inno a Sant'Agata che accompagna la processione. Questo canto, tramandato oralmente da generazioni, è una preghiera che viene invocata dalle voci dei fedeli nel corso di tutta la processione che danno vita a dei momenti carichi di emozione.
Curiosità: il momento più sentito del giro esterno
Uno dei momenti più sentiti del giro esterno, che viene effettuato il 4 di Febbraio, è la salita dei Cappuccini noto come “Acchianata dei Cappuccini,” che molti portatori del fercolo considerano “sacro”. Il percorso si articola in tre rampe principali. La prima inizia dall’incrocio con Via Etnea e conduce fino alla Chiesa di Sant’Agata al Carcere, dove è prevista una sosta. La seconda rampa prosegue da Sant’Agata al Carcere fino a Piazza San Domenico, con una fermata davanti alla Chiesa. Infine, l’ultima tappa parte da Piazza San Domenico e raggiunge Sant’Agata la Vetere. Qui il fercolo di Sant’Agata entrerà nella chiesa omonima, dove sosterà per un’ora durante la quale verranno recitati i Vespri.