Catania e il mistero del 1990 | Omicidi irrisolti e nuove indagini

Riaperta l'inchiesta sul duplice omicidio degli imprenditori Rovetta e Vecchio del 1990. La Procura generale di Catania indaga su nuove piste legate a Cosa nostra

A cura di Simona Lo Certo
10 gennaio 2025 08:48
Catania e il mistero del 1990 | Omicidi irrisolti e nuove indagini
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La Procura generale di Catania ha deciso di assumere il controllo diretto sull'inchiesta relativa alla morte degli imprenditori Alessandro Rovetta e Francesco Vecchio, avvenuta il 31 ottobre 1990 nel sito delle Acciaierie Megara. Questa scelta segue anni di vicissitudini giudiziarie che avevano portato a ripetute archiviazioni e rinvii. La decisione è stata firmata dal procuratore generale Carmelo Zuccaro, che ha assegnato il caso ai sostituti Nicolò Marino e Giovannella Scaminaci.

Le vicende giudiziarie tra archiviazioni e nuove accuse

L'indagine aveva già vissuto una serie di svolte controverse. Il gip Marina Rizza aveva escluso elementi indiziari a carico dei primi cinque indagati ma aveva disposto ulteriori approfondimenti. Nuove accuse si erano poi concentrate su Aldo Ercolano e Orazio Privitera, grazie alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Tuttavia, anche queste piste non avevano portato a conclusioni definitive. Nel marzo 2023, la Procura aveva richiesto un provvedimento cautelare per Carmelo Privitera, ma ulteriori sviluppi hanno portato a una nuova archiviazione, ora contestata dai legali delle parti offese.

Nuove ipotesi e retroscena svelati dai pentiti

Secondo la Procura generale, il tema cruciale riguarda le dinamiche tra Aldo Ercolano e Orazio Privitera, come indicato dal pentito Eugenio Sturiale. Quest’ultimo ha rivelato che Ercolano avrebbe ordinato l’omicidio Rovetta per sviare l’attenzione dalla ‘famiglia’ catanese di Cosa nostra. La decisione di eliminare un imprenditore sotto protezione mafiosa appare anomala, ma trova riscontro nelle dichiarazioni di Giuseppe Ferone. Questi ha identificato Carmelo Privitera, fratello di Orazio, tra i possibili esecutori materiali del duplice omicidio. L’avocazione segna quindi una nuova fase nell'indagine, che punta a fare luce su uno dei casi più intricati della criminalità organizzata siciliana.


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