Un trionfo inatteso a Catania | Naturosa Marathon riscrive le gerarchie del podismo

Credit foto Sicilia Running

La città di Catania ha accolto una delle edizioni più entusiasmanti della sua maratona, un evento che ha visto una partecipazione numerosa e un livello agonistico altissimo. Dai percorsi più brevi, come la 10.5 km e la mezza maratona, fino alla gara regina, gli atleti hanno affrontato una giornata di grande sport e spettacolo. Tra i protagonisti delle distanze inferiori, spiccano i nomi di Filippo Saverio Amasi e Desiree Di Maria, vincitori nella 10.5 km e di Alessandro Comai e Palma De Leo, che si sono imposti nella mezza. Anche gli atleti più esperti hanno lasciato il segno: l'ottantaduenne Kenneth Garfield Pungente ha dimostrato che la passione non ha età, mentre Salvatore Crudo ha festeggiato la sua 140esima maratona.

Il trionfo delle donne: Alana Hoeven nell’albo d’oro

La gara femminile ha scritto un capitolo importante con il debutto nell’albo d’oro della belga Alana Hoeven. L’atleta ha dominato con il tempo di 3h14’14, nonostante un problema fisico che non le ha impedito di vincere. "È la prima volta che corro in Sicilia e credo proprio che vi tornerò", ha dichiarato la Hoeven. Alle sue spalle, Simona Sorvillo ha dimostrato ancora una volta il suo valore con un ottimo secondo posto e un tempo di 3h28’55. L’atleta palermitana si conferma in splendida forma dopo il bronzo conquistato ai campionati italiani master di novembre.

Marcello Panzone conquista Catania e sfiora il record

Il grande protagonista della giornata è stato però Marcello Panzone, di Cuneo, che ha corso con i colori di Ads Dragonero. Alla sua seconda maratona in carriera, l’atleta ha tagliato il traguardo con un tempo di 2h34’08, a soli quattro secondi dal record del percorso. "Gara stupenda così come il percorso - ha commentato - peccato per il vento che in alcuni punti era davvero fastidioso". Panzone, che vive e lavora in Germania, ha preceduto Stefano Tettamanti (2h40’27) e Sebastiano Foti (2h41’29), il primo dei siciliani. Un’impresa che consacra Panzone tra i grandi nomi della maratona italiana.