Ersilia Saverino lancia la sua proposta sugli Archi della Marina: un’opportunità di riconversione per la città

La deputata del PD Ersilia Saverino si inserisce nel dibattito e espone la propria soluzione

A cura di Simona Lo Certo
20 settembre 2024 09:35
Ersilia Saverino lancia la sua proposta sugli Archi della Marina: un’opportunità di riconversione per la città
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Negli ultimi mesi a Catania si è acceso un vivace dibattito sulla sorte degli Archi della Marina, un importante elemento del paesaggio urbano e storico della città. La questione, che ha trovato ampio spazio sui media locali, riguarda il destino di queste strutture nell’ambito del nuovo piano regolatore del porto di Catania. Tra le voci più autorevoli che sono intervenute nel dibattito, si distingue quella di Ersilia Saverino, deputata del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS).

Saverino ha proposto una visione innovativa per il futuro degli Archi della Marina, opponendosi all’idea di un abbattimento e suggerendo invece una loro riconversione a beneficio della collettività.

“Invece di abbattere gli Archi della Marina di Catania, trasformiamoli in un luogo fruibile per la cittadinanza e per i turisti”, ha dichiarato la deputata, richiamando esempi di successo di architettura industriale riconvertita. Questo tipo di interventi, secondo la Saverino, non solo permette di preservare un importante pezzo di storia della città, ma può anche restituire nuovi spazi vitali per i cittadini e per il turismo.

La deputata ha inoltre sottolineato come questo approccio possa contribuire a valorizzare il patrimonio di archeologia industriale, tanto che ha già presentato un disegno di legge all’ARS volto proprio alla tutela e promozione di questo tipo di patrimonio. Il disegno di legge punta a creare un quadro normativo che faciliti la riconversione di strutture storiche, come gli Archi della Marina, in spazi moderni e funzionali.

Secondo Saverino, per realizzare questo progetto sarebbe possibile coinvolgere l’Università di Catania, mettendo a disposizione le competenze accademiche per studiare le migliori soluzioni, oppure si potrebbe optare per un concorso di idee. In questo modo, si aprirebbe la strada a proposte innovative che tengano conto delle peculiarità del territorio catanese e delle esigenze della popolazione.

Nella sua analisi, la deputata tiene a precisare che, da quanto emerso finora, la parte “barocca” degli Archi non sarebbe coinvolta nel piano regolatore del porto, garantendo così la salvaguardia di uno dei tratti più distintivi del patrimonio architettonico locale.

Tuttavia, Saverino vede nella restante parte degli Archi un’opportunità concreta per realizzare qualcosa di significativo: “Può diventare un’opportunità per fare qualcosa di bello e di buono per la città”, ha concluso.

La proposta della deputata ha suscitato interesse e apre un nuovo fronte di discussione sul futuro sviluppo urbano di Catania. Riconvertire gli Archi della Marina, anziché demolirli, non solo consentirebbe di preservare una parte della memoria storica cittadina, ma rappresenterebbe anche un’importante occasione di riqualificazione urbana in grado di attrarre investimenti e migliorare la qualità della vita dei catanesi.

Ora, la palla passa alle autorità locali e regionali, che dovranno valutare con attenzione il futuro degli Archi della Marina, in bilico tra modernizzazione e tutela del passato.

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