Fase parossistica Etna conclusa: riaperto l’Aeroporto di Catania

I disagi tornano nella “norma”: l’attività dell’Etna si placa al momento e l’aeroporto di Catania riapre, rimane solo da raccogliere la cenere vulcanica

A cura di redazionemd
23 luglio 2024 21:42
Fase parossistica Etna conclusa: riaperto l’Aeroporto di Catania
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La fase parossistica dell’Etna si è ufficialmente conclusa, segnando la quarta eruzione dal 4 luglio scorso. L’attività stromboliana si è intensificata in fontane di lava e ha emesso una nube vulcanica che ha raggiunto sino a otto chilometri di altezza. Oltre il disagio della cenere vulcanica, l’attività dell’Etna ha costretto al temporaneo stop dell’aeroporto di Catania, riaperto dalle 18 di oggi.

Aggiornamento sul tremore vulcanico

Il tremore interno del vulcano Etna rimane su livelli medio-alti, anche se in fase di diminuzione. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo di Catania, ha rilevato che la fontana di lava ha iniziato a diminuire gradualmente fino a esaurirsi completamente intorno alle 10.15 di oggi. L’eruzione ha prodotto un piccolo trabocco lavico dall’orlo occidentale del cratere Bocca Nuova.

Riapertura Aeroporto di Catania: ripresa operazioni di volo

Le operazioni di volo all’aeroporto di Catania, che erano state sospese a causa dell’emissione della nube vulcanica, riprenderanno gradualmente a partire dalle ore 18 di oggi. La SAC ha confermato che il ripristino delle operazioni avverrà come segue:

  • Dalle 18: Saranno riattivate le partenze dei voli.
  • Dalle 20: Gli arrivi saranno consentiti, ma con una restrizione di quattro movimenti aerei ogni ora.
  • Dalle 22: Saranno ripristinate tutte le operazioni aeroportuali senza restrizioni.

Analisi sismica e vulcanica: fluttuazioni del tremore vulcanico

Dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto i valori massimi tra le 04.30 e le 10 di questa mattina, per poi diminuire. Dopo alcune fluttuazioni, intorno alle 13.30, il tremore ha raggiunto la base del livello alto, dove attualmente permane con una tendenza al decremento. Le sorgenti del tremore sono state localizzate nell’area del cratere Voragine, a una quota di circa 2.400 metri sul livello del mare.

Diminuzione dell’attività infrasonica

Parallelamente, anche l’attività infrasonica ha subito un rapido decremento, sia nel numero degli eventi che nella loro ampiezza. Al momento, si osserva una debole attività infrasonica presso il cratere di Sud-Est, indicativo di una riduzione significativa delle eruzioni esplosive che caratterizzavano le ore precedenti. Gli esperti sono cautamente ottimisti riguardo alla stabilizzazione della situazione.

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