Ai domiciliari spara contro la folla a Librino: rimesso ai domiciliari squarta gatto con “microspie”
Prima spara contro la folla poi squarta un gatto: l’uomo è noto ma sembrerebbe impunibile. Tornerà per la 3 volta ai domiciliari o sarà incarcerato?
Il soggetto è noto ma sembrerebbe impunibile. Dopo aver messo a rischio l’incolumità delle persone, aver utilizzato la tossicodipendenza per evitare il carcere, tornando ai domiciliari, scappa il morto: un gatto brutalmente squartato perché l’uomo ipotizzava fosse pieno di microspie all’interno.
Cos’è accaduto nel dettaglio
Nella serata di ieri, le forze dell’Ordine hanno arrestato un uomo responsabile di uccisione di animali, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. La segnalazione giunta al numero di emergenza 112 ha condotto gli agenti presso una residenza nella zona di San Cristoforo. Sul posto è stato trovato un uomo di 33 anni, già noto alle autorità e sottoposto agli arresti domiciliari a seguito di un precedente arresto per detenzione illegale di arma da fuoco e resistenza a pubblico ufficiale. Nello specifico, l’uomo aveva sparato a zero contro i passanti a Librino.
L’uomo era coperto di sangue e armato di un coltello, e ha reagito in maniera violenta agli agenti presenti, dando inizio a una colluttazione. Gli agenti sono riusciti a immobilizzarlo e metterlo in sicurezza utilizzando un’arma a impulsi elettrici “Taser“. Durante l’incidente, alcuni agenti hanno riportato ferite che richiederanno cinque giorni per guarire. All’interno dell’appartamento sono state trovate numerose tracce di sangue e un gatto brutalmente ucciso.
Per i familiari la causa è una crisi nervosa dovuta alla droga (“causa” anche dell’altro incidente)
Secondo quanto riferito dai familiari, l’uomo, a causa di una violenta crisi nervosa attribuita all’abuso di sostanze stupefacenti, si è scagliato senza motivo contro l’animale, uccidendolo in modo crudele. Dopo le cure mediche necessarie, l’uomo è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Garibaldi, dove l’esame tossicologico ha rilevato la presenza di cocaina e cannabinoidi nel suo organismo. Di conseguenza, è stato arrestato e, su disposizione del pubblico ministero, è stato condotto in carcere in attesa del processo immediato. Tornerà per la terza volta ai domiciliari per via della tossicodipendenza o sarà incarcerato?