Da dove deriva il termine "manciaciumi"? Una storia che solletica la curiosità
Un termine che nasconde un significato molto intenso. Una lettura che rivela la creatività del linguaggio locale
Manciaciumi, il Prurito dei Catanesi
Se vedete un catanese che si “arraspa”, vuol dire che è vittima della manciaciumi, quella forte sensazione di prurito che induce a grattarsi fino a provare un piacevole sollievo.
Le cause che provocano a manciaciumi possono essere legate allo stress quotidiano o a un disturbo dermatologico; generate da un fattore interno all’organismo oppure da un agente esterno o un fenomeno ambientale; ma in ogni caso sono sempre motivo di un fastidio che può essere momentaneo o duraturo.
Sebbene siano tanti i termini utilizzati per indicare il prurito, a Catania si è soliti utilizzarne solo uno e identificarlo come quella dispettosa manciaciumi che quando prende sembra non voler lasciare tregua nemmeno dopo una lavata o una sana e goduriosa grattatina.
A questo punto una domanda sorge spontanea a chi è poco informato e si chiede da dove deriva il termine Manciaciumi? Scoprilo continuando a leggere.
Perché a Catania il Prurito è Manciaciumi?
Scomponendo e analizzando il termine manciaciumi si ottengono le due parole “mangia” e “fiume”, che insieme non lasciano intendere il reale significato assunto poi dal dialetto catanese per indicare il fastidioso senso di prurito.
Ed è proprio per questo che l’origine del termine appare curiosa ed interessante. Ecco perché.
Alcune voci sono concordi nell’associare l’origine del termine manciaciumi alla siccità che interessa le nostre terre in alcuni periodi dell’anno e che viene paragonata alla secchezza delle pelle umana. Come accade durante le stagioni di siccità che “mangiano” i fiumi, lasciando la terra arida, così il prurito “mangia” la pelle, lasciandole quella brutta sensazione di fastidio cutaneo.
Altre voci preferiscono invece associare il termine manciaciumi all’etimologia francese, da ricercare nel termine démangeaison risalente forse al periodo della dominazione angioina, assimilabile al verbo italiano “mangiare” e utilizzato per indicare la spiacevole sensazione di essere “mangiati” da pulci, pidocchi e altri piccoli parassiti, come confermato anche dal verbo manciari, che molti catanesi usano per indicare la parte che “prude” loro quando una zanzara li ha colpiti.
È curioso sapere inoltre che il termine manciaciumi assume delle accezioni differenti, legate alle diverse zone in cui viene utilizzato e alle influenze linguistiche che nei secoli lo hanno interessato.
Se vuoi conoscere le altre accezioni del termine manciaciumi continua a leggere!
“Accezioni” Alla Regola
Oltre a quella consueta, il termine manciaciumi ha delle accezioni che lo collegano ad altri significati.
Se infatti a Catania è spesso utilizzato per indicare chi non sa stare fermo e continua a muoversi convulsamente come se avesse appunto “a mangiaciumi”; in altre parti della Sicilia, si è soliti usarlo per indicare una particolare forma di smaniosa ansietà o agitazione.
Un’accezione più “piccante” è quella con cui viene utilizzato il termine manciaciumi per indicare un appetito sessuale implacabile, soprattutto se provato da una donna nei confronti di un uomo.
Due accezioni queste che, in qualche modo, stuzzicano il prurito e la voglia di trovare un rimedio efficace che soddisfi un bisogno immediato.
Qualsiasi sia l’eccezione usata, non è possibile negare che anche a te è venuta voglia di grattarti, perché è proprio vero che a mangiaciumi può essere contagiosa.