Perché a Catania si Dice "i Tri da Vaniddazza"? Ecco la Loro Storia

Conosci la storia dei Tri da Vaniddazza di Catania? Leggi qui per saperne di più

A cura di La Redazione
04 aprile 2023 13:55
Perché a Catania si Dice "i Tri da Vaniddazza"? Ecco la Loro Storia
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A Catania si è soliti dire “stati parennu i tri da vaniddazza”.

Ma chi erano costoro?

La leggenda parla di tre energumeni del quartiere di San Berillo che erano chiamati “Ferru, Chiummu e Cacazza”. La “vanniddazza”, a cui sono associati, rappresenta i vicoli stretti del quartiere in questione.

Approfondiamo.

La storia di Ferru, Chiummu e Cacazza

Ferru, Chiummu e Cacazza erano tre giovani che vivevano nel quartiere di San Berillo a Catania. Ferru era esperto con il coltello e spesso lo usava per fare del male, Chiummu era forte come un toro e Cacazza era viscido, senza morale e pronto a sfruttare ogni occasione a suo vantaggio. Insieme, i tre commettevano abusi, soprusi e ruberie contro i lavoratori e i carrettieri del quartiere.

Guidati da Cacazza, i tre davano mance agli sbirri conniventi per poter continuare a vessare il quartiere in pace, accumulando un tesoro sulle spalle dei poveri abitanti del luogo.

La comparsa della sorella di Cacazza

Un giorno la sorella di Cacazza tornò in città e si innamorò di Chiummu, il quale era stato rapito dalla bellezza e dalla leggiadria della ragazza. Pur essendo un picchiatore dei bassifondi, Chiummu sperava di poter creare una vita insieme a lei.

Cacazza, avendo capito gli interessi del suo brutale amico, decise di prendere il tesoro e scappare in Sud America con la sorella. La notte della fuga, tuttavia, Ferro li sorprese mentre scavavano per recuperare il tesoro. Anche Chiummu, che frequentava la ragazza vicino a casa sua, li aveva visti.

Il duello a tre e la fine dei tre energumeni

I tre compagni si ritrovarono quindi ad affrontarsi vicino al platano di riferimento del loro tesoro, ognuno pensando che l’altro stesse per fregarlo. Dopo un breve confronto, si lanciarono l’uno contro l’altro con violenza. Dopo pochi secondi, tutti e tre furono uccisi.

L’eredità dei tre energumeni

Il tesoro accumulato dai tre venne recuperato dalla sorella di Cacazza e donato alla chiesa per migliorare le condizioni dell’ospedale della città. Il ricordo della storia dei tre energumeni, tuttavia, rimane ancora oggi nei detti cittadini. Infatti la frase “pariti i tri da vaniddrazza, ferru, chiummu e cacazza” è ancora utilizzata per riferirsi a tre soggetti dall’aspetto poco raccomandabile, o come a mo’ di sfottò.

La morale della storia

La storia dei tre energumeni di San Berillo è una storia che racconta la violenza, l’avidità e la mancanza di scrupoli. Rappresenta una testimonianza della storia di Catania in cui gli abusi e le sopraffazioni erano moneta corrente. Tuttavia, la fine tragica dei tre energumeni ci insegna che il male non paga e che alla fine la giustizia arriva sempre, anche se a volte tarda ad arrivare. Inoltre, la donazione del tesoro alla chiesa e l’utilizzo di esso per migliorare l’ospedale di città rappresentano un segnale di redenzione e un modo per cercare di porre fine agli abusi e alle sopraffazioni. Infine, la figura della sorella di Cacazza rappresenta un messaggio di speranza: non importa quanta violenza e malvagità ci sia nel mondo, l’amore e la bellezza possono ancora germogliare e vincere su tutto.

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