Teatro ABC, Bullismo e colpa al centro del dramma 'Il nodo' con Ambra Angiolini e Arianna Scommegna

Ambra Angiolini e Arianna Scommegna saranno le protagoniste di uno spettacolo al Teatro Abc di Catania per il settimo appuntamento della stagione di prosa “Turi Ferro”.

In scena “Il nodo” di Johanna Adams, una delle più interessanti drammaturghe americane, già vincitrice di numerosi premi. Il testo, tradotto da Vincenzo Manna e Edward Fortes, arriva in Italia con un allestimento firmato dalla regista Serena Sinigaglia e la coproduzione di Società per Attori e Goldenart Production. Sei le repliche: sabato 18 marzo (ore 21), domenica 19 marzo (ore 18), venerdì 24 marzo (ore 21), sabato 25 marzo (ore 17.30 e 21), domenica 26 marzo (ore 18).

Il lavoro teatrale prende vita in un’aula di una scuola pubblica dove l’insegnante (interpretata da Arianna Scommegna) sta svolgendo le sue ore di ricevimento. È tesa e distratta, in attesa di una telefonata che non arriva mai. Durante la consultazione si presenta la madre di uno dei suoi alunni (interpretata da Ambra Angiolini) in modo inaspettato. La donna vuole parlare con l’insegnante, ma la conversazione non sarà facile. Suo figlio, qualche giorno prima, è stato sospeso dalla scuola e tornato a casa pieno di lividi e la madre vuole a tutti i costi capire il perché. È stato vittima di bullismo oppure è stato lui stesso il bullo? Forse l’insegnante lo ha trattato con troppa durezza? Sciogliere questo nodo e cercare la verità è l’unica possibilità a cui entrambe le donne possono aggrapparsi. Infatti, come conseguenza del fatto, il figlio ha commesso qualcosa di tremendo e irreparabile. Solo un confronto duro tra le due donne potrà dare un senso al dolore, allo smarrimento e al loro reciproco senso di colpa.

“Il nodo”, spiega la regista Serena Sinigaglia, non è semplicemente un testo teatrale sul bullismo (cosa che, comunque, basterebbe per renderlo attuale e necessario), ma è soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Come accade nelle tragedie greche, il testo osa porsi le domande assolute, cercando le cause anziché gli effetti. Questo aspetto è quello che mi ha attratto maggiormente. Heather Clark e Corryn Fell, interpreti rispettivamente dell’insegnante e della madre di Gidion, non rappresentano soltanto due personaggi di una storia, ma il loro conflitto racchiude in sé tutti noi come singoli individui e come società.