La storia di Salvatore Micale, il partigiano italiano che sfidò il nemico sino all'ultimo respiro
Conoscete la storia di Salvatore Micale? Il partigiano italiano del Catanese ricevette la medaglia d'oro al valor militare per l’eroica resistenza
Salvatore Micale, nato ad Aci Castello nel 1919, non era un uomo comune. Fin da giovane si era arruolato come volontario nel 3º Reggimento artiglieria “Leonessa”, dimostrando un grande spirito di sacrificio e di patriottismo. Ma la sua vera sfida sarebbe arrivata durante la Seconda Guerra Mondiale, quando decise di unirsi ai paracadutisti del 185º reparto “Nembo” per combattere contro l’occupazione nazista.
L’eroica resistenza del partigiano Salvatore Micale contro i tedeschi che valse l’alta onorificenza
L’otto settembre 1943 fu costituito il Corpo Italiano di Liberazione. Nel marzo del 1944, il partigiano Salvatore Micale venne lanciato insieme ad alcuni commilitoni in territorio nemico occupato dai nazisti, nella zona tra Visso e Norcia. Fu sorpreso dai tedeschi, ma invece di arrendersi, decise di combattere fino all’ultimo respiro per difendere il proprio ufficiale. Quando il tenente Italo Gastaldi venne ferito, Salvatore Micale lo sostituì, incitando i compagni a continuare la lotta. Dopo una lunga e cruenta resistenza, Micale venne fatto prigioniero e poi barbaramente trucidato.
La medaglia d’oro al valor militare a Salvatore Micale per l’eroica resistenza contro i tedeschi
Il suo coraggio e la sua dedizione alla causa della libertà non furono dimenticati. A Salvatore Micale venne infatti conferita la medaglia d’oro al valor militare alla memoria, come riconoscimento per il suo nobile sacrificio e per la sua capacità d’incarnare le migliori tradizioni del soldato italiano.
Nel documento che accompagna l’onorificenza della Medaglia d’oro al valor militare (nastrino per uniforme ordinaria) si legge: «Aviolanciato in territorio occupato dai tedeschi e da questi sorpreso, impegnava cruenta lotta imponendosi ripetutamente per far scudo al proprio ufficiale. Ferito questi, lo sostituiva incitando i compagni a continuare la lotta. Dopo lunga ed aspra resistenza veniva fatto prigioniero e barbaramente trucidato. Col suo nobile sacrificio confermava le generose tradizioni del soldato italiano» (Visso-Norcia, 13 marzo 1944).
Oggi, a distanza di anni dalla sua morte, la storia di Salvatore Micale continua ad ispirare e a commuovere chiunque venga a conoscenza della sua impresa. Il suo nome è diventato sinonimo di coraggio, di determinazione e di amore per la Patria, e il suo sacrificio non sarà mai dimenticato (anche nella sua città natale, Aci Castello, a cui è dedicata la piazza in cui vi è il monumento ai Caduti).