Divieto di accesso in via Etnea rimosso: nessun rischio multa ma qual è stato il senso?

Un errore può capitare, è umano. Purtroppo nella Città di Catania capita spesso ma forse non tutte le intenzioni dell’Amministrazione comunale sono malevoli, anche se tutt’altro che proficue per la Comunità. È il caso del divieto di accesso in via Etnea per bici e monopattini. Nel periodo estivo, i...

A cura di Marco D'Urso
21 agosto 2022 13:00
Divieto di accesso in via Etnea rimosso: nessun rischio multa ma qual è stato il senso?
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Un errore può capitare, è umano. Purtroppo nella Città di Catania capita spesso ma forse non tutte le intenzioni dell’Amministrazione comunale sono malevoli, anche se tutt’altro che proficue per la Comunità. È il caso del divieto di accesso in via Etnea per bici e monopattini.

Nel periodo estivo, improvvisamente, in via Etnea è stato negato l’accesso a bici e monopattini rischiando la sanzione chiunque non avesse osservato la restrizione. Seppur non è stata data una spiegazione ufficiale, l’Amministrazione Comunale ha mantenuto per parecchio tempo il divieto finché, sempre all’improvviso, è sparito: rimosso senza spiegazioni così com’è stato installato.

Probabilmente le lamentele dei cittadini e l’ironia catanese è giunta alle orecchie del Comune, agendo di conseguenza. Il divieto è apparso ridicolo ad alcuni, sensato ad altri. Qualche catanese ha ironicamente aggiunto un ulteriore cartello tra satira, ironia e insulto mentre altri catanesi hanno difeso l’operato dell’Amministrazione, sostenendo che il divieto era volto a evitare spiacevoli (seppur quasi innocui) incidenti tra ciclisti e pedoni, essendo la via Etnea molto trafficata, anche dai turisti, soprattutto nel periodo estivo.

L’opposizione politica catanese festeggia e grida “Meglio tardi che mai!” però bisognerebbe ricordare che anche loro sono stati partecipi di quest’imbarazzante scenario in cui un divieto è stato immesso e rimosso in una manciata di mesi. Al Comune bisognerebbe ricordarsi che quando non si è fautori, se non si è fermi oppositori, si diventa complici, che in termini di colpe (e sperpero del denaro pubblico) poco cambia.

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