Primo caso vaiolo delle scimmie a Catania: il paziente è recentemente rientrato dall’estero (I DETTAGLI)

Dopo il Covid una nuova preoccupazione sanitaria emerge e si espande: il vaiolo delle scimmie. Se finora i casi erano sporadici e lontani dal territorio siciliano, dopo Palermo, un nuovo caso di contagio è stato riscontrato al Policlinico di Catania. Il direttore generale dott. Gaetano Sirna rassicu...

A cura di Marco D'Urso
07 luglio 2022 15:45
Primo caso vaiolo delle scimmie a Catania: il paziente è recentemente rientrato dall’estero (I DETTAGLI)
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Dopo il Covid una nuova preoccupazione sanitaria emerge e si espande: il vaiolo delle scimmie. Se finora i casi erano sporadici e lontani dal territorio siciliano, dopo Palermo, un nuovo caso di contagio è stato riscontrato al Policlinico di Catania. Il direttore generale dott. Gaetano Sirna rassicura. Il paziente è in isolamento.

In merito alla notizia sul paziente nel quale è stata riscontrata la patologia denominata “Vaiolo delle Scimmie”, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco”, dott. Gaetano Sirna, ha precisato: «Martedì 5 luglio, al pronto Soccorso del presidio “Rodolico” si è presentato un uomo, rientrato da poco dall’estero, con sintomi che hanno fatto subito pensare ad un sospetto caso di malattia “Vaiolo delle Scimmie”. Il paziente è stato immediatamente preso in carico dal personale sanitario e trattato secondo i protocolli previsti in questi casi. Dopo i primi rilievi, è stato quindi trasferito e ricoverato nell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive dell’ospedale San Marco (diretta dal dott. Arturo Montineri), e posto in isolamento».

La conferma del contagio da vaiolo delle scimmie nel paziente dell’ospedale catanese è avvenuta ieri: «La diagnosi, relativa alla presenza di virus Monkeypox, è stata confermata solo ieri, giorno 6 luglio, da esami di laboratorio. Le condizioni cliniche del paziente sono discrete con quadro clinico tipico. Tengo a precisare che si tratta di un caso d’importazione della malattia e quindi non di contagio avvenuto nel territorio etneo. La malattia, tra l’altro, si trasmette non per via aerea, come nel caso di altri virus come il Sars-Cov2, ma per contatti stretti».

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