Turisti costretti allo slalom tra rifiuti e sabbia vulcanica: «L’intera Città è in condizioni di degrado».

La Città di Catania sta affrontando un’emergenza rifiuti che, continuando con gli incendi (in)volontari, probabilmente diverrà un’emergenza sanitaria. I turisti che visitano la città etnea trovano rifiuti su rifiuti accatastati (nelle migliori delle ipotesi) anche quando tentando la via, quasi impra...

A cura di Marco D'Urso
09 giugno 2022 15:34
Turisti costretti allo slalom tra rifiuti e sabbia vulcanica: «L’intera Città è in condizioni di degrado».
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La Città di Catania sta affrontando un’emergenza rifiuti che, continuando con gli incendi (in)volontari, probabilmente diverrà un’emergenza sanitaria. I turisti che visitano la città etnea trovano rifiuti su rifiuti accatastati (nelle migliori delle ipotesi) anche quando tentando la via, quasi impraticabile, del mare. Non solo Catania, anche l’hinterland è colpito dalla piaga dei rifiuti e della sabbia vulcanica, come nel caso di Fondachello, frazione balneare di Mascali.

A denunciare la situazione, probabilmente più per un intento politico che risolutivo, sono i consiglieri comunali Giuseppe Cardillo e Rosario Tropea, i quali congiuntamente dichiarano: «Il sindaco lamenta la mancata approvazione del Regolamento delle guardie ambientali ma dimentica di dire che un suo funzionario, nel corso della Commissione consiliare che ha esaminato la proposta, ha dichiarato che non era procedibile per la carenza del numero dei Vigili Urbani. Inoltre, non erano presenti, nel Regolamento, i criteri per la designazione degli ispettori, conferendo al procedimento una assoluta mancanza di trasparenza. Per il resto il sindaco cerca di giustificare la sua incapacità facendo riferimento agli incivili. A meno che gli incivili facciano visita solamente al nostro comune. In ogni caso considerato che a più riprese ha annunciato multe e contravvenzioni agli sporcaccioni, ci dica quanto il comune ha incassato dalle suddette multe, o se risponde a verità la circostanza che, subito dopo averle comminate, le annulla, chissà per quale motivo».

I consiglieri si ricordano dello scopo di denunciare anziché apparentemente denigrare il sindaco: «Emblematica la presenza lungo le strade di cumuli di sabbia vulcanica, mai raccolti dopo la fine dell’emergenza. Un dato che racconta lo stato di inerzia dell’amministrazione comunale. Proprio stamani, inoltre, una maxi-discarica a cielo aperto, formatasi a ridosso del depuratore consortile della frazione balneare di Sant’Anna, è stata data alle fiamme da ignoti. Necessario l’intervento dei forestali per domare l’incendio. Viviamo in una situazione di degrado generalizzato, forse mai visto nel nostro comune. Una realtà fatta di discariche a cielo aperto, spazi verdi trasformati in pericolose distese di sterpaglie ed enormi quantità di sabbia vulcanica che, da un anno e mezzo, mettono a rischio l’incolumità di tutti noi cittadini. Un problema comune non solo per il centro cittadino, ma anche per tutte le frazioni, perché Mascali ha delle bellissime frazioni che dal mare arrivano fino ai piedi dell’Etna e dovrebbero rappresentare un volano di sviluppo e ricchezza. Il territorio langue e quest’inerzia mette a rischio una delle poche economie del nostro comune, il turismo. Decoro e pulizia rappresentano una priorità per chi investe in questo settore».

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