Discariche Catania in aumento: accuse verso il Comune di pressapochismo e mancanza di logica

Come da anni ci ha abituati, il comitato Romolo Murri denuncia l’attuale emergenza rifiuti, fatta di discariche a cielo aperto sempre più consistenti, senza però proporre una soluzione concreta, trasf...

A cura di Marco D'Urso
14 giugno 2022 14:58
Discariche Catania in aumento: accuse verso il Comune di pressapochismo e mancanza di logica
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Come da anni ci ha abituati, il comitato Romolo Murri denuncia l’attuale emergenza rifiuti, fatta di discariche a cielo aperto sempre più consistenti, senza però proporre una soluzione concreta, trasformando la lodevole denuncia nel solito qualunquismo che non produce nulla sennò (apparentemente) una maggiore notorietà al presidente del gruppo Vincenzo Parisi.

Parisi rilascia il seguente comunicato a nome del comitato Romolo Murri puntando il dito contro il Comune: «La politica dell’approssimazione e del pressapochismo, sull’annosa questione della spazzatura che invade le strade di Catania, sta dimostrando ampiamente che senza programmazione, senza un semplice senso logico o un minimo di visione d’insieme non si va da nessuna parte. Anzi, l’inseguire continuamente l’emergenza dimostra che, alla fine, le strade restano di nuovo piene di rifiuti. L’esempio di questi ultimi giorni è sotto gli occhi di tutti: gli operai comunali raccolgono la spazzatura (e in alcuni casi sono costretti a chiudere le strade al traffico per intervenire) e, appena il camion gira l’angolo, una fila di incivili sono pronti a posizionare materassi, frigoriferi e vecchi copertoni nello stesso punto in cui la monnezza si trovava prima. Il risultato è che, agli occhi della gente, Palazzo degli Elefanti non abbia fatto nulla».

Secondo Parisi la raccolta differenziata sarebbe inutile: «Il comitato Romolo Murri raccoglie le segnalazioni degli abitanti e ribadisce che, quello che sta succedendo a Catania, rappresenta in modo lampante l’arretratezza dei nostri amministratori. In tutto il mondo i rifiuti sono sinonimo di “ricchezza”, dalle nostre parti invece significa solo “povertà”. È proprio così difficile riprendere i nostri progetti “sepolti” dalla polvere nei cassetti dimenticati e fare come nei “paesi” evoluti dove la munnizza è un bene prezioso? Oggi servono le telecamere, servono le forze dell’ordine a pattugliare il territorio, servono precise forme di cittadinanza attiva. Solo dopo si può cominciare a parlare di raccolta differenziata. Che senso ha parlare di riciclo di carta, cartone, vetro e materiali ferrosi quando il singolo sacchetto lecito è circondato da montagne di sacconi neri dove all’interno di può trovare di tutto? Non solo, cosa si vuole fare per disinfettare le strade puzzolenti e che offrono un ambiente ideale in cui topi e insetti possono proliferare? La città è allo sbando ma questo non è un buon motivo per lascarla alla completa mercè dell’inciviltà più selvaggia».

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