Ritrovati, nel catanese, i resti di un pilota di caccia della seconda Guerra mondiale
Gli americani vanno alla ricerca dei loro morti, “con un lavoro – spiega Stephen Humphreys, RPA Research Fellow, University of York Ceo, American Veterans Archaeological Recovery – che è finalizzato non soltanto a onorare il ricordo delle famiglie, ma anche a coltivare la memoria collettiva”.&nbs...
Gli americani vanno alla ricerca dei loro morti, “con un lavoro – spiega Stephen Humphreys, RPA Research Fellow, University of York Ceo, American Veterans Archaeological Recovery – che è finalizzato non soltanto a onorare il ricordo delle famiglie, ma anche a coltivare la memoria collettiva”.
I risultati delle campagne di scavo promosse dal Dipartimento del Ministero della Difesa degli Stati Uniti d’America, condotte, dal mese di luglio al 30 ottobre, dal team AVAR (American Veterans Archaeological Recovery) in territorio di Caltagirone e finalizzate alla ricerca di piloti risultati dispersi nei giorni dell’invasione alleata della Sicilia durante la II Guerra mondiale (dal 10 luglio 1943), sono stati presentati in municipio nel corso di un incontro con la stampa. Intervenuti il sindaco Fabio Roccuzzo, l’assessore alle Politiche culturali Claudio Lo Monaco, lo storico Alfio Caruso e, in rappresentanza del team che si è occupato delle ricerche, lo stesso Humphreys, Oreste Lo Basso, archeologo e project manager, location manager e consulente tecnico per AVAR, e Salvo Fagone, il ricercatore che ha collaborato per l’individuazione dei siti.
Le campagne di scavo hanno interessato più luoghi: due, effettuate l’una l’anno scorso e l’altra nell’agosto del 2021 (quest’ultima ha visto impegnati venti tra archeologi, tecnici e studenti di diverse nazioni), si sono svolte all’interno di un terreno privato a uso agricolo in località Signore del Soccorso, sfociando nel ritrovamento dei resti di un pilota di caccia (un P – 38) precipitato e andato disperso (si pensava in territorio di Palagonia e invece le ricerche hanno portato alla sua individuazione a Caltagirone) durante l’operazione Husky (l’invasione alleata della Sicilia). Per la sua identificazione si attendono adesso i risultati dell’esame del Dna. Le attività compiute per l’intero mese di ottobre di quest’anno hanno riguardato la località Piano San Paolo, alla ricerca di un altro pilota, anche in questo caso di un P – 38, che risultava disperso a Gerbini e che, invece, si ritiene individuabile in territorio di Caltagirone. Infine, localizzato in località Croce Vicario un terzo P – 38, ragion per cui sarà compiuto un altro scavo alla ricerca dei resti del pilota, che risultava disperso a Caltanissetta e che, invece, potrà essere ritrovato a Caltagirone.
Il sindaco Roccuzzo ha espresso “l’assoluta disponibilità dell’Amministrazione a collaborare per ulteriori iniziative che, come questa, hanno un’indubbia rilevanza storica”. L’assessore Lo Monaco si è soffermato sull’importanza della memoria “che, attraverso lo studio e la ricerca, può tornare a vivere”. Lo storico Caruso ha rilevato “il forte desiderio, in molte realtà, di ritrovare le proprie origini”. Tanto Lo Basso, quanto Fagone hanno posto l’accento sulla valenza delle campagne di scavo e sui risvolti non soltanto scientifici, ma anche umani che esse rivestono.