'Nzuddi, i Biscotti Morbidi della Festa dei Morti (STORIA E RICETTA)

Per la festa dei morti esistono anche dei biscotti morbiti: i Nzuddi! Scopri la storia e la ricetta dei famosi biscotti catanesi.

A cura di Simona Lo Certo
02 marzo 2024 10:00
'Nzuddi, i Biscotti Morbidi della Festa dei Morti (STORIA E RICETTA)
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‘Nzuddi, i Biscotti Catanesi Morbidi

A Catania ogni evento e festa è una concreta scusa per divertirsi sì, ma soprattuto per mangiare e per farlo con gusto e sapore! La Festa dei Morti e l’autunno sono due buone occasioni che il catanese ha per gustare i biscotti ‘Nzuddi, da alcuni chiamati anche ‘Nzulle (diversi da quelli calabresi!) e per farne una scorta da conservare a casa per soddisfare i cali glicemici o rendere più dolci i pasti principali della giornata.

Gli ‘Nzuddi sono biscotti più morbidi e dalla consistenza “gommosa”, resa dall’amalgama dei pochi e semplici ingredienti. Solitamente è possibile riconoscere gli ‘Nzuddi per la loro forma tondeggiante, altre volte un poco affusolata, ma sempre provvisti di una mandorla intera posta al centro.

Ma andiamo ancora più infondo e vediamo meglio cosa sono gli…

‘Nzuddi, il Biscotto dei Morti con la Mandorla al Centro

La maggior parte dei catanesi conosce gli ‘Nzuddi e, ogni anno, con l’arrivo dell’Autunno, aspetta che ritornino nei banconi di panifici, bar e pasticcerie per mangiarne almeno 2, senza correre il rischio di compromettere la propria forma fisica. E così, intento a scegliere tra Totò, Rame di Napoli, Regina e Bersaglieri e Ossa dei Morti, il cittadino soddisfa la sua voglia di dolce con qualcosa di “leggero” e di friabile al punto giusto, ordinando una “guantera” (vassoio) di ‘Nzuddi da condividere con tutta la famiglia. Da tantissimi anni ormai questi biscotti tipici catanesi offrono un’alternativa gustosa ed autunnale ai catanesi che si attribuiscono la loro creazione.

Sono molte le testimonianze che confermano l’origine catanese degli ‘Nzuddi, attestata in un convento di suore vincenziane a Catania, dal quale i biscotti dei morti traggono ancora il nome. L’attuale “‘Nzuddo” deriva infatti dall’abbreviazione del nome Vincenzo che in dialetto siciliano è “Vincinzuddu”. Solo in un secondo momento, gli ‘Nzuddi si diffusero nelle altre parti della Sicilia, proprio quando da Catania le suore li offrirono in gesto caritatevole ai messinesi rimasti sfollati, perché colpiti drasticamente dal terribile terremoto del 1908 che distrusse Messina e, secondo la tradizione, sopravvissuti perché protetti dalla Madonna della Lettera. Questa storia spiega perché mentre a Catania gli ‘Nzuddi si mangiano nel periodo della Festa dei Morti, a Messina si preparano e consumano il 3 giugno, giorno appunto dedicato alla Madonna, e celebrato per ringraziarla di aver protetto i messinesi.

Ma qual’è la ricetta originale catanese degli ‘nzuddi? Scopritela qui di seguito!

Preparazione nzuddi

‘Nzuddi Catanesi Ricetta Originale

Se volete cucinare i vostri biscotti ‘nzuddi gli ingredienti che vi occorrono sono: 150g di zucchero, 500g di farina 00, 100g di mandorle tritate e tostate, 2 cucchiai di miele, 1 albume, acqua, scorza di arancia grattuggiata, 5g di ammoniaca per dolci, cannella in polvere, mandorle intere. 

Come preparare i biscotti ‘nzuddi

Preparazione ‘Nzuddi: 

– porre su un piano la farina e le mandorle tritate e creare una sorta di fontana; 

– aggiungere la cannella, lo zucchero, la scorza d’arancia, l’albume, i due cucchiai di miele e l’ammoniaca sciolta in poco latte caldo; 

– impastare il composto rendendolo via più omogeneo e morbido con l’aggiunta di l’acqua; 

– dopo aver fatto riposare l’impasto, trarre da esso delle palline di pasta;

– cospargere un piano di farina e zucchero e disporre su di esso le palline; 

– appiattire le palline di pasta fino ad ottenere dei dischi di circa 1cm di spessore;

– trasferirli sulla teglia unta di olio e aggiungere al loro centro una mandorla intera;  

– infornarli a 180° per circa 10 minuti.

Non appena saranno sfornati gli ‘Nzuddi potranno essere consumati caldi e fragranti, oppure conservati in un luogo asciutto e gustati davanti ad una fumante tazza di thé o, come si usa a Catania, con il latte caldo per una energica colazione mattutina!

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