Camporotondo Etneo: corsa di cavalli alle “Piscine” documentata su Facebook. Identificati 6 uomini, di cui 5 pregiudicati

I Carabinieri della Stazione di Camporotondo Etneo, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Gravina di Catania hanno denunciato 6 uomini di Siracusa d’età compresa tra i 37 ed...

A cura di Marco D'Urso
17 giugno 2021 16:34
Camporotondo Etneo: corsa di cavalli alle “Piscine” documentata su Facebook. Identificati 6 uomini, di cui 5 pregiudicati
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I Carabinieri della Stazione di Camporotondo Etneo, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Gravina di Catania hanno denunciato 6 uomini di Siracusa d’età compresa tra i 37 ed i 47 anni, di cui 5 pregiudicati, poiché ritenuti responsabili di maltrattamenti di animali e di spettacoli e manifestazioni vietate. Probabilmente ignorando la potenzialità dei social network, gli uomini si sono fatti riprendere e fotografare permettendo la loro identificazione.

Su Facebook è divenuto ben presto virale una corsa di cavalli in cui un’orda di scooteristi attorniava e terrorizzava due cavalli, costretti a gareggiare su strada pubblica, allo stremo delle forze e frustati violentemente dai loro “fantini”. Il video ritrae gli animali sofferenti nel percorso in salita mentre trainano la “sciaretta”, ossia il calesse in cui prende posto il conduttore. A contorno del degradante quadretto vi sono le voci dialettali di tutti i presenti.

Il video è spopolato dapprima tra quel gruppo di maltrattatori e in seguito divenuto virale attraverso la condivisione indignata degli animalisti e dei curiosi. Per permettere una “tranquilla” gara clandestina di cavalli, gli organizzatori della corsa di cavalli nella zona “Piscine” avevano bloccato gli ingressi al viale Falcone e viale Borsellino, permettendo la gara tra le due scuderie, una di Siracusa e l’altra di Catania.

Nella chiusa mentalità del purtroppo vasto gruppo, l’intera “competizione” e la vittoria è stata ampiamente commentata, videoripresa e fotografata, sia dai membri delle scuderia che dai sostenitori. Come in episodi simili del passato, l’intero materiale mediatico offerto ai social network è stata un’ottima base da cui i militari hanno potuto identificare molti partecipanti nonché risalire alle specifiche mansioni dei soggetti coinvolti.

Al termine dell’attività investigative sono stati denunciati il quarantasettenne conduttore della scuderia siracusana e quattro sostenitori della stessa e soprattutto il trentasettenne proprietario del cavallo, il quale, vantandosi delle doti agonistiche dell’animale sul proprio profilo Facebook, ha documentato la longevità del suo coinvolgimento nelle corse clandestine.

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