Il comitato “Ristoratori Siciliani Indipendenti” incontra il leader della Lega Matteo Salvini

Il comitato “Ristoratori Siciliani Indipendenti” dopo aver preteso che il Sindaco di Catania Salvo Pogliese venisse a discutere le richieste dei ristoratori in piazza Stesicoro, nel pieno della confus...

A cura di Marco D'Urso
05 marzo 2021 19:44
Il comitato “Ristoratori Siciliani Indipendenti” incontra il leader della Lega Matteo Salvini
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Il comitato “Ristoratori Siciliani Indipendenti” dopo aver preteso che il Sindaco di Catania Salvo Pogliese venisse a discutere le richieste dei ristoratori in piazza Stesicoro, nel pieno della confusione e con la possibile interferenza di chiunque, hanno deciso di puntare su Matteo Salvini. Il leader della Lega era impegnato a Catania con le sue diatribe legali e il comitato ne ha approfittato per chiedergli aiuto.

È lo stesso portavoce del comitato Ristoratori Siciliani Indipendenti Roberto Tudisco a spiegarne la motivazione: «…Sottoposto all’ex Ministro dell’Interno, perché in quanto componente dell’attuale Governo ha piena voce in capitolo». Per il portavoce non basta che le richieste siano risolte a Catania ma dovrebbero pervenire direttamente a Roma, pur essendo il comitato (attualmente) d’impronta quasi esclusivamente etnea. Senza presentare alcuna documentazione, il portavoce del comitato prosegue con un dato in particolare: «Dobbiamo riaprire la sera per cercare di salvare l’intero comportato della ristorazione che oggi è alla canna del gas. Il 30% dei nostri consociati non riaprirà più la propria attività e questo è assolutamente drammatico».

Il comitato “Ristoratori Siciliani Indipendenti” chiede aiuto a Matteo Salvini, puntualizzando le diversità tra nord e sud Italia: «Abbiamo chiesto di lavorare almeno fino a mezzanotte perché è evidente che al Sud lo stile di vita è estremamente diverso rispetto al Nord. Abbiamo dimostrato a Salvini che a Catania il comparto della ristorazione non vuole rassegnarsi all’attuale situazione di crisi ma, al contrario, vuole combattere per la sopravvivenza e il rispetto del diritto al lavoro. Un messaggio, questo, che deve arrivare forte a Roma».

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