Il comitato “Ristoratori Siciliani Indipendenti” incontra il leader della Lega Matteo Salvini
Il comitato “Ristoratori Siciliani Indipendenti” dopo aver preteso che il Sindaco di Catania Salvo Pogliese venisse a discutere le richieste dei ristoratori in piazza Stesicoro, nel pieno della confusione e con la possibile interferenza di chiunque, hanno deciso di puntare su Matteo Salvini. Il lead...
Il comitato “Ristoratori Siciliani Indipendenti” dopo aver preteso che il Sindaco di Catania Salvo Pogliese venisse a discutere le richieste dei ristoratori in piazza Stesicoro, nel pieno della confusione e con la possibile interferenza di chiunque, hanno deciso di puntare su Matteo Salvini. Il leader della Lega era impegnato a Catania con le sue diatribe legali e il comitato ne ha approfittato per chiedergli aiuto.
È lo stesso portavoce del comitato Ristoratori Siciliani Indipendenti Roberto Tudisco a spiegarne la motivazione: «…Sottoposto all’ex Ministro dell’Interno, perché in quanto componente dell’attuale Governo ha piena voce in capitolo». Per il portavoce non basta che le richieste siano risolte a Catania ma dovrebbero pervenire direttamente a Roma, pur essendo il comitato (attualmente) d’impronta quasi esclusivamente etnea. Senza presentare alcuna documentazione, il portavoce del comitato prosegue con un dato in particolare: «Dobbiamo riaprire la sera per cercare di salvare l’intero comportato della ristorazione che oggi è alla canna del gas. Il 30% dei nostri consociati non riaprirà più la propria attività e questo è assolutamente drammatico».
Il comitato “Ristoratori Siciliani Indipendenti” chiede aiuto a Matteo Salvini, puntualizzando le diversità tra nord e sud Italia: «Abbiamo chiesto di lavorare almeno fino a mezzanotte perché è evidente che al Sud lo stile di vita è estremamente diverso rispetto al Nord. Abbiamo dimostrato a Salvini che a Catania il comparto della ristorazione non vuole rassegnarsi all’attuale situazione di crisi ma, al contrario, vuole combattere per la sopravvivenza e il rispetto del diritto al lavoro. Un messaggio, questo, che deve arrivare forte a Roma».