Mascalucia: due spacciatori parlano tranquillamente in auto con un uomo ma gli agenti riconoscono l’assuntore

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato a Mascalucia due ventenni del posto, Alessio Barbagallo e Federico Stabile, ritenuti responsabili di detenzione...

A cura di Marco D'Urso
27 febbraio 2021 19:06
Mascalucia: due spacciatori parlano tranquillamente in auto con un uomo ma gli agenti riconoscono l’assuntore
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I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato a Mascalucia due ventenni del posto, Alessio Barbagallo e Federico Stabile, ritenuti responsabili di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. I due erano a bordo della loro auto conversando con un uomo sullo scooter, gli agenti riconoscendo quest’ultimo come assuntore hanno proceduto al controllo.

Accade durante un servizio di routine per la repressione di reati contro il patrimonio. I militari intravedono due giovani a bordo di una Suzuki Swift mentre s’intrattenevano in una piacevole conversazione con un uomo a bordo di uno scooter. Quest’ultimo è stato riconosciuto come un assuntore di sostanze stupefacenti spingendo gli agenti a intervenire per un controllo.

Accertatisi che fossero testimoni di un episodio di spaccio di droga, gli agenti hanno proceduto al controllo dei due giovani e dell’auto mentre il cliente si era già allontanato. Nel grave imbarazzo e l’alterato stato emotivo dei due giovani, i militari trovano 90 bustine di plastica, nel giubbotto di uno dei due e sotto il sedile anteriore del passeggero, contenenti in totale circa 30 grammi di marijuana e 290 euro, ritenuti proventi dello spaccio della droga.

I controlli degli agenti si sono estesi al garage, in uso ad uno dei due arrestati, rinvenendo uno zainetto al cui interno vi erano 10 grammi di marijuana, un bilancino di precisione, il materiale necessario per il confezionamento delle dosi per la vendita al minuto e una pistola a gas di libera vendita, perfetta riproduzione di un’arma da fuoco. I due sono stati relegati agli arresti domiciliari, così come disposto dal giudice in occasione della celebrazione del rito direttissimo.

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