Ponte sullo Stretto di Messina: l’annuncio che potrebbe cambiare tutto entro il 2026
Notizie sul Ponte sullo Stretto di Messina: annunciati i nuovi passi ufficiali verso l’avvio dei cantieri nel 2026
Il dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina si riaccende dopo il nuovo annuncio pubblicato dall’ente Ponte sullo Stretto di Messina. Nel post ufficiale viene ribadito che l’obiettivo rimane quello di avviare i cantieri nel 2026, collegando finalmente la Sicilia al resto d’Europa attraverso un’infrastruttura considerata strategica dal Governo. L’attenzione è ora puntata sul percorso istituzionale e tecnico necessario per sbloccare definitivamente l’opera.
Dialogo con Bruxelles e questioni normative ancora aperte
Secondo quanto riportato nel post dell’ente, il confronto con la Commissione europea avanza su due binari: direttiva Habitat e direttiva Appalti. Da un lato, una lettera inviata da Bruxelles nel settembre scorso riconosce l’impegno governativo e non mette in discussione la procedura finora seguita; dall’altro, è imminente un incontro tecnico con MIT e MASE per chiarire i profili di presunta illegittimità richiamati dalla Corte dei conti.
Sul fronte appalti, invece, la soglia del 50% relativa alle varianti rimane cruciale: l’impatto stimato è di circa 90 milioni su un valore aggiornato di 10,5 miliardi, una percentuale che – secondo le valutazioni – non supererebbe comunque il limite. La necessità del parere ART, infine, sarà formalizzata a breve, pur non essendo inizialmente prevista per opere classificate come strade extraurbane di tipo B.
I passaggi decisivi per far partire i cantieri
Come sottolineato dall’amministratore nel post ufficiale, la vera svolta arriverà solo con una valutazione positiva della Commissione europea sulle direttive coinvolte. Tale passaggio permetterà al Governo di adottare una seconda delibera Cipess, condizione indispensabile per ottenere la registrazione “a formula piena” e aprire così la strada all’avvio effettivo dei lavori. Sono questi i punti chiave — e non secondari — dell’intero processo: senza il via libera europeo, la macchina amministrativa non potrà procedere; con esso, invece, si compirà il passo più concreto mai registrato verso il ponte che dovrebbe unire la Sicilia all’Europa entro il 2026.
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