L’enigma rinato dalle ceneri: il tempio che Misterbianco credeva perduto per sempre

A Misterbianco sorge la Chiesa di San Rocco, ricostruita dopo l’eruzione del 1669. Un simbolo di fede, rinascita e memoria collettiva.

03 dicembre 2025 12:00
L’enigma rinato dalle ceneri: il tempio che Misterbianco credeva perduto per sempre - Foto: VincentLR/Wikipedia
Foto: VincentLR/Wikipedia
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Le origini di un culto e la tragedia del fuoco

Nel cuore di Misterbianco, piccolo centro dell’hinterland di Catania, sorge la Chiesa di San Rocco, edificio che racchiude una delle storie più intense della provincia etnea.

La sua prima costruzione risale a prima del XVII secolo, quando San Rocco era venerato come protettore contro le epidemie e i mali improvvisi. Ma il destino di questo luogo cambiò per sempre nel 1669, l’anno in cui la grande eruzione dell’Etna cancellò l’antico paese, seppellendo abitazioni, strade e luoghi sacri sotto metri di lava incandescente.

L’antica chiesa, come gran parte di Misterbianco, scomparve completamente. Solo la devozione popolare sopravvisse: le famiglie in fuga portarono con sé l’immagine del Santo, convinte che un giorno sarebbe tornata al suo posto.

La rinascita dopo la distruzione

Nei decenni successivi, il nuovo centro abitato di Misterbianco sorse più a valle, dove oggi si estende la città moderna. Qui, gli abitanti decisero di ricostruire la chiesa dedicata a San Rocco, rinnovando la promessa di fede che li aveva accompagnati durante la catastrofe.

L’edificio attuale, ricostruito in stile neoclassico, rappresenta molto più di un monumento religioso: è un simbolo di rinascita collettiva. La facciata lineare e il campanile, che domina l’abitato, nascondono una storia di resilienza e identità, di una comunità che ha saputo rialzarsi dalle ceneri, letteralmente.

All’interno, la chiesa custodisce opere d’arte di pregio e l’immagine venerata di San Rocco, protettore del paese, cui ancora oggi gli abitanti si rivolgono nelle giornate di prova. Ogni dettaglio architettonico racconta il legame profondo tra fede e terra, tra la forza distruttrice del vulcano e la volontà umana di ricominciare.

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