Il ventre nascosto di Catania: dove l’acqua bolliva sotto le pietre e il tempo si fermò

Le origini sotto la città barocca

Sotto il cuore di Catania, in un quartiere che profuma di pietra lavica e storia antica, giace un luogo che pochi conoscono: le Terme dell’Indirizzo.
Tra le mura moderne e le strade che si intrecciano attorno alla Chiesa di Santa Maria dell’Indirizzo, si cela uno dei più significativi esempi di architettura termale romana della città.

Questi ambienti sotterranei, rimasti a lungo dimenticati, risalgono al periodo imperiale e testimoniano la straordinaria ingegneria termale che animava l’antica Catina. Il complesso termale, scavato in parte nella roccia, si articolava in ambienti riscaldati, piscine, condotti per l’acqua e sistemi di ipocausto che diffondevano il calore prodotto da forni sotterranei.

Col tempo, le terme furono inglobate da nuove costruzioni, fino a scomparire alla vista. Solo nel Novecento, grazie a ricerche archeologiche sistematiche, si è riscoperta la loro struttura, rivelando una Catania stratificata, dove l’età antica vive sotto le fondamenta della città moderna.

Il segreto di un quartiere senza nome

La posizione delle Terme, ai margini del quartiere del Fortino e non lontano dal mare, non è casuale: in epoca romana la zona era ricca di sorgenti naturali e collegata a un antico acquedotto che garantiva acqua costante alle strutture termali.
Il nome “dell’Indirizzo” deriva invece dalla chiesa sovrastante, costruita in epoca successiva: il santuario sorse proprio sopra le rovine delle terme, quasi a voler cristianizzare un luogo pagano.

Oggi chi si avventura in questo angolo di città scopre ambienti in pietra lavica, arcate e resti di pavimentazioni che raccontano una Catania sommersa, sopravvissuta a eruzioni, terremoti e ricostruzioni barocche.

Le Terme dell’Indirizzo sono un frammento concreto della vita quotidiana romana, un luogo dove si incontravano commercianti, marinai e cittadini, dove l’acqua era elemento di benessere ma anche di socialità e cultura.