Il luogo che custodisce gli enigmi sepolti di Catania: un museo dove la storia parla sottovoce

Nel cuore di Catania, un museo svela reperti e misteri dell’antica Katane. Scoperte, origini e una curiosità che sorprende davvero.

02 dicembre 2025 15:00
Il luogo che custodisce gli enigmi sepolti di Catania: un museo dove la storia parla sottovoce - Foto: Nicolò Arena/Wikipedia
Foto: Nicolò Arena/Wikipedia
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Dove la città antica riemerge dal silenzio

Nel centro storico di Catania, dentro l’antico Monastero dei Benedettini, si trova un luogo poco conosciuto ma di importanza straordinaria: il Museo di Archeologia dell’Università di Catania.

Non è un museo qualsiasi. Le sue sale, ricavate all’interno dell’ex monastero seicentesco, raccontano la lunga storia del territorio etneo, dal Neolitico all’età romana, passando per colonie greche, necropoli, ceramiche e frammenti di civiltà perdute.

Camminare tra le sue teche significa percorrere secoli di trasformazioni, dai villaggi preistorici della Piana di Catania fino agli insediamenti ellenistici dell’antica Katane. Ogni oggetto sembra possedere una voce, una memoria propria, come se i frammenti di pietra, terracotta e bronzo continuassero a dialogare con chi li osserva.

Qui non si trovano ricostruzioni artificiali o scenografie patinate, ma autenticità, polvere di tempo e la sensazione rara di essere esattamente nel punto in cui la storia di Catania ha lasciato la sua impronta più profonda.

Dai villaggi preistorici ai fasti dell’età ellenistica

Tra i reperti più significativi spiccano le ceramiche provenienti dagli scavi dell’Università, raccolte nei decenni in cui Catania iniziava a scoprire il proprio passato sepolto.

Si ammirano anfore, urne cinerarie, strumenti litici e decorazioni votive: testimonianze di culti e abitudini di popoli che abitarono le pendici dell’Etna ben prima dell’arrivo dei Greci.

Ma il percorso espositivo non si limita all’archeologia materiale: è anche un viaggio nella ricerca scientifica moderna. Le campagne di scavo condotte dai docenti e dagli studenti dell’Ateneo hanno restituito alla città reperti di importanza nazionale, molti dei quali oggi sono visibili proprio qui, tra le volte barocche e i corridoi di pietra lavica del monastero.

Visitare il museo significa scoprire come la Catania che vediamo oggi poggi letteralmente sopra un’altra Catania: un mosaico di villaggi, necropoli e templi inglobati dal tempo e dalle eruzioni.

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