L’edificio che volle sfidare il tempo: un palazzo “da pigione” che cambiò il volto elegante di Catania

A Catania un palazzo liberty, nato per affitto, divenne simbolo di stile e innovazione architettonica nel cuore cittadino.

12 novembre 2025 12:00
L’edificio che volle sfidare il tempo: un palazzo “da pigione” che cambiò il volto elegante di Catania - Foto: CarmelaPa45/Wikipedia
Foto: CarmelaPa45/Wikipedia
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L’ambizione borghese dietro una facciata monumentale

Nel pieno fervore del primo Novecento, Catania viveva la sua stagione più dinamica. Nuove famiglie, nuovi commerci, nuovi stili: la città che si era rialzata dopo il terremoto del 1693 cercava un volto moderno, elegante, borghese.
In questo contesto nacque il Palazzo da Pigione Tringali, in via Monsignor Salvatore Ventimiglia, progettato dall’architetto Francesco Fichera tra il 1909 e il 1911.

L’edificio era definito “da pigione” perché destinato ad affitti residenziali di pregio, un modello abitativo allora all’avanguardia. Ma nonostante la sua funzione pratica, la costruzione divenne un manifesto estetico: Fichera mescolò rigore classico e decorazioni liberty, con un equilibrio raro per l’epoca.
La facciata, scandita da colonne, archi, cornici ornamentali e ferri battuti tipici dello stile floreale, trasformò un palazzo d’affitto in un vero e proprio esperimento di eleganza urbana.

Non fu un caso: l’inizio del secolo vide emergere a Catania una scuola architettonica inedita, detta eclettismo-liberty catanese, che adattava i modelli europei al gusto e ai materiali locali, come la pietra lavica e gli intonaci chiari. In questo scenario, il Palazzo Tringali si impose come uno dei primi esempi di fusione tra funzionalità e bellezza decorativa.

Un simbolo discreto della modernità catanese

Con il suo taglio elegante ma non ostentato, il Palazzo Tringali racconta la voglia di riscatto di una città che stava diventando moderna senza dimenticare le proprie radici.
Le abitazioni interne, pensate per la borghesia emergente, rappresentavano il nuovo modo di vivere: ampie finestre, balconi in ferro battuto, pavimenti decorati, ma soprattutto spazi funzionali adatti alla vita cittadina.

Ancora oggi, passando per via Ventimiglia, il palazzo si riconosce per le sue linee armoniose e per quel carattere neoclassico “addolcito” dal Liberty. È un monumento silenzioso alla Catania del progresso, al gusto raffinato e alle ambizioni di una generazione che sognava una città europea, senza rinunciare alla lava e alla luce del suo mare.

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