Il magico luogo di Catania dove il tempo si è fermato tra voci, profumi e segreti di pietra

Piazza Carlo Alberto, Catania. Un luogo sospeso tra mercanti, storie e misteri urbani che raccontano la vera anima della città.

13 novembre 2025 15:00
Il magico luogo di Catania dove il tempo si è fermato tra voci, profumi e segreti di pietra - Foto: DMarx22/Wikipedia
Foto: DMarx22/Wikipedia
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Un intreccio di voci, colori e pietra lavica

Nel pieno centro di Catania, a pochi passi da Via Etnea, si apre Piazza Carlo Alberto, conosciuta da tutti come la “Fera ’o Luni”, il mercato del lunedì che in realtà si anima ogni giorno.
Ma dietro il frastuono delle bancarelle e il vociare dei venditori, questa piazza custodisce una storia lunga secoli, un mosaico di architetture, terremoti e rinascite.

La piazza sorge sull’antico quartiere San Filippo Neri, e dopo il devastante terremoto del 1693 divenne il fulcro della ricostruzione barocca. Il suo perimetro, ampio e leggermente irregolare, è definito da palazzi ottocenteschi in pietra lavica e tufo, che incorniciano un luogo tanto quotidiano quanto simbolico.

Oggi, tra le tende colorate del mercato, si intravedono ancora i segni della Catania di un tempo: gli archi, le grate in ferro battuto, i portoni che raccontano un passato di nobiltà silenziosa e una memoria popolare che non ha mai smesso di respirare.

Il mercato che non dorme mai

La Fera ’o Luni non è solo un luogo di commercio: è un teatro vivente dove la città mostra il suo volto autentico.
Dalle prime luci dell’alba fino al pomeriggio, le voci si mescolano all’odore del pesce fresco, ai colori della frutta e ai richiami dei venditori che perpetuano un rituale secolare.

La piazza è una testimonianza straordinaria della cultura urbana catanese, dove convivono caos e armonia, antico e moderno.
Gli storici ricordano che proprio qui si concentravano i bottegai, gli artigiani e i contadini provenienti dai paesi dell’Etna, che scendevano in città per vendere le proprie merci.

La pavimentazione in basalto lavico, tipica dell’architettura etnea, conferisce al luogo una forza scenografica che nessuna modernità ha potuto cancellare.
Perfino nei periodi di grande trasformazione urbanistica, Piazza Carlo Alberto è rimasta una costante: un crocevia di storie umane, di scambi e di sguardi, dove ogni pietra sembra conoscere il nome di chi l’ha calpestata.

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