A Catania c'è un palazzo che doveva restare un segreto: nasconde l’impronta di un architetto ribelle

Nel centro di Catania un palazzo liberty, nato nel 1912, cela l’impronta segreta del suo creatore: Tommaso Malerba.

12 novembre 2025 15:00
A Catania c'è un palazzo che doveva restare un segreto: nasconde l’impronta di un architetto ribelle - Foto: FernandoP/Wikipedia
Foto: FernandoP/Wikipedia
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Un’opera elegante che sfida la Catania di inizio Novecento

Nel cuore di Catania, in piazza Duca di Camastra, sorge un edificio che pochi riconoscono per il suo vero nome: Palazzo Duca di Camastra, ma che gli architetti e gli storici locali chiamano Palazzo Malerba.

Fu costruito tra il 1912 e il 1914 in un momento in cui la città stava cambiando volto, sospesa tra la tradizione decorativa ottocentesca e il fascino delle nuove correnti liberty. L’opera è attribuita all’architetto Tommaso Malerba, che ne fece la propria dimora, imprimendo sulla facciata e negli interni tutta la libertà stilistica che lo contraddistingueva.

A colpire è il decoro tradizionale reinterpretato con un linguaggio moderno: rilievi floreali, cornici sinuose, modanature leggere e un’equilibrata alternanza di superfici chiare e dettagli in stucco. L’edificio, con il suo angolo su via Galatioto, sembra voler dialogare con le architetture classiche di Catania ma al tempo stesso staccarsene con orgoglio, come se volesse gridare che un’altra idea di bellezza era possibile.

L’impronta di Tommaso Malerba

Malerba non era un architetto qualsiasi. In un’epoca dominata dalle forme barocche e dai rigidi schemi ottocenteschi, scelse di rompere la simmetria e di usare la facciata come un manifesto d’autore. Ogni finestra, ogni ringhiera in ferro battuto, ogni bassorilievo racconta il passaggio di una Catania che si apre al Novecento.

Il palazzo si distingue anche per la sua funzione ibrida: una residenza privata, ma concepita come opera di rappresentanza. I prospetti, infatti, dialogano con la piazza come se fossero un palcoscenico urbano, un gioco di linee e curve che anticipano il gusto liberty siciliano che poco dopo conquisterà anche Palermo e Messina.

Passeggiando oggi per piazza Duca di Camastra, è difficile non notare l’eleganza discreta del palazzo: non ostenta grandezza, ma la raffinatezza dei dettagli tradisce la mano di chi progettava non per stupire, ma per durare nel tempo.

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