Il Duomo e la Fontana dell’Elefante a Catania: il segreto di pietra lavica che sfida i secoli e l’Etna

Il Duomo di Sant’Agata e la Fontana dell’Elefante a Catania: simboli barocchi tra fede, lava e curiosità uniche della città etnea.

20 ottobre 2025 15:00
Il Duomo e la Fontana dell’Elefante a Catania: il segreto di pietra lavica che sfida i secoli e l’Etna - Foto: Luca Aless/Wikipedia
Foto: Luca Aless/Wikipedia
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Il cuore barocco della città

Nel cuore di Catania, in Piazza Duomo, si erge la Cattedrale di Sant’Agata, uno dei monumenti più rappresentativi del barocco siciliano. Costruita sulle rovine delle antiche terme romane e ricostruita più volte dopo terremoti ed eruzioni, il Duomo è il simbolo della resilienza della città. L’attuale facciata, opera di Giovanni Battista Vaccarini, è un capolavoro di pietra lavica e marmo, un connubio che testimonia la continua lotta e convivenza con l’Etna.

L’interno custodisce le reliquie di Sant’Agata, patrona della città, venerata come protettrice contro il fuoco e le calamità naturali. La navata maestosa, le cappelle laterali e il tesoro arricchiscono un luogo che non è solo religioso, ma profondamente identitario per tutti i catanesi.

L’elefante che divenne leggenda

Accanto al Duomo si trova la celebre Fontana dell’Elefante, chiamata affettuosamente dai cittadini “u Liotru”. Questa scultura in pietra lavica, raffigurante un elefante, sorregge un obelisco egizio e costituisce il vero emblema della città. La sua origine rimane avvolta nel mistero: secondo la tradizione, l’elefante sarebbe legato a leggende popolari e a figure storiche come l’indovino Eliodoro, che avrebbe usato la statua come amuleto contro le forze del male.

L’opera, completata anch’essa da Vaccarini nel XVIII secolo, fonde elementi classici e orientali, diventando un esempio unico di contaminazione artistica e culturale. Ancora oggi, “u Liotru” domina la piazza e rappresenta il simbolo della rinascita e della forza di Catania.

Forse non sai che...

Il nome “Liotru”, con cui i catanesi chiamano l’elefante, deriva da una storpiatura di Eliodoro, un nobile bizantino del VIII secolo che, secondo le cronache, praticava la magia. La leggenda narra che egli avesse usato l’elefante di pietra come amuleto per dominare la città. Nonostante sia solo un racconto popolare, il soprannome si è radicato al punto da diventare indissolubile dal simbolo stesso di Catania.

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