Il corso d’acqua che ha scolpito canyon di fuoco e custodisce misteri tra Catania e Messina
Il fiume Alcantara, confine naturale tra Catania e Messina, ha creato canyon spettacolari e leggende che resistono nei secoli.


Un fiume che nasce dai Nebrodi e sfida l’Etna
Il fiume Alcantara scorre per oltre 50 chilometri tra le province di Catania e Messina, segnando da sempre un confine naturale e culturale tra i due territori. La sua sorgente si trova sui Monti Nebrodi, nei pressi di Floresta, e da lì il corso d’acqua inizia il suo cammino verso lo Ionio. Ciò che lo rende unico è la sua relazione con l’Etna: più volte le colate laviche hanno bloccato il fiume, costringendolo a scavare nuove vie tra le rocce incandescenti.
Questa lotta millenaria tra acqua e fuoco ha creato uno degli scenari più suggestivi della Sicilia: gole profonde, canyon scolpiti nella pietra e formazioni basaltiche dalle geometrie perfette. Ogni tratto dell’Alcantara racconta la convivenza tra due forze opposte e complementari: la distruzione vulcanica e la potenza modellatrice dell’acqua.
Le Gole e le meraviglie geologiche
Il tratto più celebre del fiume è senza dubbio quello delle Gole dell’Alcantara, canyon naturali alti fino a 25 metri che si aprono come una fenditura nella roccia. Qui l’acqua scorre tra pareti di basalto colonnare nate dal raffreddamento rapido della lava. Le forme esagonali delle rocce sembrano opere di un architetto, tanto sono precise e regolari.
Oggi questo paesaggio è parte integrante del Parco Fluviale dell’Alcantara, area protetta che tutela non solo l’ambiente naturale ma anche le antiche testimonianze umane legate al fiume: mulini, ponti e sentieri che per secoli hanno connesso comunità e commerci tra l’entroterra e la costa.