Il villaggio dimenticato catanese che rivela i misteri più antichi di Caltagirone
Il sito archeologico di Sant’Ippolito a Caltagirone svela villaggi preistorici e necropoli millenarie: un mistero che vive ancora oggi.


Un luogo sospeso tra mito e preistoria
Tra le colline che circondano Caltagirone si nasconde uno dei siti archeologici più affascinanti e meno conosciuti della Sicilia: Sant’Ippolito. Qui, sotto strati di terra e silenzio, sono riemersi i resti di un villaggio risalente al Neolitico e di una necropoli che racconta la storia delle prime comunità agricole dell’isola. Non si tratta di un sito qualunque: questo luogo testimonia come l’area calatina fosse abitata stabilmente già migliaia di anni fa, trasformandosi in un vero crocevia culturale tra popolazioni indigene e influenze provenienti dal Mediterraneo orientale.
Il villaggio e la necropoli: testimonianze di vita millenaria
Gli scavi hanno portato alla luce capanni circolari, strumenti in ossidiana e ceramiche decorate, segni tangibili della vita quotidiana di una comunità che sapeva coltivare, commerciare e organizzarsi socialmente. La necropoli di Sant’Ippolito è altrettanto significativa: sepolture collettive e singole mostrano rituali complessi, con corredi funerari che rivelano una visione della morte non come fine, ma come passaggio. Il sito non ha solo valore archeologico: è una chiave di lettura per comprendere come gli antichi abitanti della Sicilia vivevano e interagivano con un territorio tanto fertile quanto esposto alle eruzioni dell’Etna e alle trasformazioni naturali.
Un’eredità preziosa per la Sicilia
Sant’Ippolito non è solo un luogo del passato: è la prova tangibile di quanto la Sicilia centrale fosse importante già in età preistorica. Oggi visitare quest’area significa immergersi in un museo a cielo aperto, spesso dimenticato dalle rotte turistiche più battute. Il sito conserva un’aura di mistero che lo rende unico, un ponte diretto tra la modernità di Caltagirone e il suo passato millenario. Camminare tra queste tracce significa compiere un viaggio indietro nel tempo, fino alle origini stesse della civiltà isolana.
Una curiosità che affascina studiosi e visitatori
Una delle scoperte più sorprendenti riguarda le decorazioni ceramiche rinvenute a Sant’Ippolito, simili a quelle di culture molto lontane, come quelle egee. Questo dettaglio suggerisce che la Sicilia, già in epoca remota, fosse parte di una rete di scambi culturali e commerciali mediterranei, anticipando di secoli l’importanza strategica che l’isola avrebbe assunto nel corso della storia.