Un’arte che affascina senza spiegazioni: il museo catanese dall'incredibile storia

Scopri il Museo del Tombolo a Mirabella Imbaccari: merletti pregiati, identità e rinascita!

A cura di Paolo Privitera
13 agosto 2025 15:00
Un’arte che affascina senza spiegazioni: il museo catanese dall'incredibile storia - Foto:  Rosario Scollo/Wikipedia
Foto: Rosario Scollo/Wikipedia
Condividi

Il Museo del Tombolo di Mirabella Imbaccari, nella provincia di Catania, è molto più di una semplice esposizione: è la testimonianza tangibile di una tradizione artigiana femminile che ha plasmato l’identità del paese e della Sicilia interna. Inaugurato nel 2012, il museo celebra l’antica arte del merletto a tombolo, introdotta nel territorio nei primi decenni del ’900 grazie alla baronessa Angelina Auteri, nobile illuminata che comprese il potenziale di questa tecnica come strumento di emancipazione economica e culturale per le donne del territorio rurale.

Fu lei a fondare una scuola di formazione per ragazze mirabellesi, trasformando il mestiere del tombolo in una professione vera e propria. Nei decenni successivi, Mirabella guadagnò il titolo di “Città del Tombolo”, diventando punto di riferimento per la produzione artigianale regionale. Il museo custodisce una straordinaria collezione di merletti, abiti storici, copriletti, tovaglie e arredi tessili, realizzati con fuselli in legno, filati di lino e cotone e disegni floreali o geometrici di fine gusto decorativo.

Le tecniche esposte, tramandate oralmente di madre in figlia, raccontano una storia fatta di pazienza, precisione e orgoglio manuale, tipica della laboriosità dei borghi etnei e, più in generale, della cultura catanese.

Arte, donne e orgoglio locale

Il museo ha sede in un edificio significativo: l’ex scuola media comunale, simbolo della diffusione culturale del tombolo nella seconda metà del Novecento. Qui, tra il 1961 e il 1974, si svolgeva la celebre “Mostra del Tombolo”, una delle prime manifestazioni regionali dedicate interamente al merletto artigianale. Nel 1986, questa mostra divenne esposizione permanente, segno della volontà di conservare la memoria e valorizzare il lavoro delle merlettaie locali.

Passeggiando tra le sale, il visitatore può ammirare grembiuli scolastici decorati, centrini finemente intagliati, ventagli, colli e camicie da cerimonia, che parlano di un passato elegante e sobrio, ma anche di sacrifici e mani operose. I pezzi più antichi testimoniano una produzione tra le più raffinate del Meridione italiano, stimata anche da visitatori e acquirenti esteri.

Il museo oggi non è solo una raccolta statica, ma un laboratorio vivo, in cui si svolgono corsi di merletto per giovani e adulti, eventi culturali, dimostrazioni pubbliche e collaborazioni con altri centri di artigianato del territorio catanese.

Identità, lavoro e rinascita artigiana

Il merletto a tombolo rappresenta per Mirabella Imbaccari e per molti catanesi un simbolo di dignità, riscatto e identità sociale. In un periodo storico in cui le donne avevano accesso limitato al mondo del lavoro, questa pratica artigiana permise loro di guadagnare, autodeterminarsi e contribuire al reddito familiare. Nei decenni successivi, molte delle allieve della scuola del tombolo si trasformarono in vere e proprie imprenditrici artigiane, vendendo i propri lavori nelle fiere locali e su commissione.

La baronessa Auteri, pioniera nel valorizzare il talento femminile in un'epoca ancora dominata da logiche patriarcali, è oggi ricordata come figura chiave nella storia del lavoro artigiano femminile in Sicilia. Ancora oggi, Mirabella ospita corsi, giornate formative, incontri internazionali e festival del merletto, mantenendo viva una tradizione catanese unica nel suo genere.

Il tombolo non è solo bellezza: è resistenza culturale, è intelligenza manuale, è memoria attiva.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Catania