Un edificio catanese che ha vissuto diverse vite, da vecchio ospedale alla medicina del futuro: ecco quale
Scopri Palazzo Ingrassia a Catania: da ospedale anatomico Ottocentesco a fucina universitaria con reperti archeologici sorprendenti!

Origini anatomiche e intitolazione
Costruito sull’area un tempo occupata da un’ala del Monastero dei Benedettini, Palazzo Ingrassia vide la luce tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, in un periodo in cui Catania viveva una forte spinta verso la modernizzazione scientifica e universitaria. Il nome dell’edificio è un omaggio a Gian Filippo Ingrassia (1510–1580), illustre medico e anatomista originario proprio di Regalbuto, nel catanese, e considerato uno dei padri fondatori dell’anatomia moderna in Sicilia. Celebre per aver scoperto la staffa dell’orecchio medio, fu medico di corte di Carlo V e contribuì a diffondere i principi della medicina scientifica post-galileiana.
Dalla sua fondazione, il palazzo fu destinato a ospitare l’Istituto di Anatomia Umana Normale dell’Università di Catania. Al suo interno erano attivi un teatro anatomico, un museo delle dissezioni e ampie sale didattiche, nelle quali si conservavano scheletri, crani, modelli in cera e preparati conservati in formalina. Tale funzione scientifica e la presenza dei cadaveri per la didattica gli valsero il curioso, quanto macabro soprannome popolare: “Palazzu do Spacca Morti”, ben noto ai catanesi fino a tutti gli anni ‘80 del Novecento.
Reperti antichi e rinascita culturale
Nel corso degli scavi per la costruzione, intorno al 1885, vennero casualmente scoperti i resti di un antico ninfeo romano, riconducibili a una villa patrizia del periodo imperiale. I mosaici pavimentali e le canalizzazioni che emergevano dal sottosuolo dimostrarono che il quartiere attuale di via Biblioteca custodiva importanti stratificazioni storiche. Oggi, una targa commemorativa e alcuni resti visibili all’interno testimoniano la sovrapposizione tra antichità classica e architettura moderna.
Nel tempo, Palazzo Ingrassia ha subito importanti interventi di restauro e rifunzionalizzazione. L’Università degli Studi di Catania ne ha fatto una delle sue sedi più prestigiose: ospita attualmente parte del Dipartimento di Scienze Umanistiche e della Facoltà di Medicina, oltre al prezioso Museo di Archeologia. Questo custodisce oltre 3 000 reperti, che vanno dal Paleolitico fino al Medioevo, e offre ai visitatori una rara possibilità di contatto diretto con la storia materiale del territorio catanese.
Architettura e prestigio catanese
L’edificio fu progettato dal Genio Civile in uno stile eclettico tardo-ottocentesco, con una solida struttura portante in muratura e una elegante facciata mista in pietra lavica dell’Etna e marmo bianco. La sua monumentale scalinata interna, il busto bronzeo di Ingrassia, posto in posizione d’onore, e le ampie aule a volta alta lo rendono ancora oggi un esempio di architettura funzionale e rappresentativa del sapere universitario.
Oltre all’Istituto di Anatomia, negli anni l’edificio ha ospitato anche il Museo di Antropologia Siciliana, con una rara collezione di resti scheletrici studiati per le ricerche etnografiche dell’Ottocento, e i laboratori del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Le aule sono state utilizzate fino ai primi anni 2000 anche da Scienze della Formazione e da corsi di specializzazione in campo sanitario.
Situato a pochi passi da via Biblioteca e dal Monastero dei Benedettini, Palazzo Ingrassia è oggi un vero punto di riferimento per l’università e la ricerca, una testimonianza viva della lunga storia accademica di Catania.