Il nastro d’asfalto che racconta l’Etna: la strada che rivela borghi e paesaggi vulcanici mozzafiato

La SS 284 unisce i paesi etnei della provincia di Catania: un viaggio tra borghi, lava, tradizioni e paesaggi spettacolari da scoprire.

A cura di Paolo Privitera
23 agosto 2025 12:00
Il nastro d’asfalto che racconta l’Etna: la strada che rivela borghi e paesaggi vulcanici mozzafiato - Immagine: Skyluke/Wikipedia
Immagine: Skyluke/Wikipedia
Condividi

Un tracciato nel cuore dell’Etna che unisce i catanesi

La Strada Statale 284 Occidentale Etnea è molto più di una semplice arteria stradale: è una linea di collegamento viva, che attraversa alcuni dei borghi più caratteristici della provincia di Catania, incastonati ai piedi dell’Etna.

Questa strada panoramica si sviluppa per circa 37 km, congiungendo i comuni di Paternò, Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Adrano e Bronte, prima di addentrarsi nella provincia di Enna. È una via di comunicazione fondamentale per chi vive alle pendici occidentali del vulcano, nonché una delle più suggestive della Sicilia orientale.

Paesi antichi, storie profonde

La SS 284 attraversa territori carichi di storia e identità siciliana, dove ogni curva svela un borgo con radici antiche. A partire da Paternò, con il suo castello normanno e le misteriose Salinelle, fino ad arrivare a Bronte, patria del pistacchio DOP.

Tra questi si incontrano Santa Maria di Licodia, fondata da coloni greci e poi fortificata dai Normanni, e Biancavilla, città fondata da esuli albanesi nel XVI secolo. Il tracciato collega anche Adrano, importante centro archeologico e culturale, ricco di monumenti medievali.

Ogni paese ha il suo dialetto, i suoi sapori, le sue leggende, ma sono tutti legati dal filo comune di questa strada.

Un tracciato tra colate laviche, vigneti e fichidindia

Chi guida lungo la SS 284 si immerge in un paesaggio cangiante e potente: campi lavici neri, vigneti a terrazza, fichidindia a perdita d’occhio e fiumi che scorrono nei canyon basaltici.

L’Etna, sullo sfondo, accompagna il viaggio come un gigante silenzioso, modificando il clima, i colori e le colture. In primavera, si percorre un tappeto di ginestre in fiore, in autunno si attraversano colline rosse di pistacchio. È un percorso dove la natura e l’uomo hanno stretto un patto antico.

Una strada vitale... ma anche pericolosa

Nonostante il suo fascino, la SS 284 è tristemente nota per la sua pericolosità: curve strette, carreggiate inadeguate e incidenti frequenti l’hanno fatta soprannominare, in alcuni tratti, “la strada della morte”.

Negli ultimi anni si è parlato più volte di ammodernamento, con progetti per la realizzazione di carreggiate separate, spartitraffico e rettifiche, ma gran parte del percorso resta ancora a rischio. I cittadini e i sindaci dei comuni coinvolti continuano a chiedere interventi strutturali urgenti.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Catania