Un itinerario da fiaba per persone avventurose | Lo percorri sull'Etna e a fine percorso ti rifai gli occhi

Scopri il sentiero con vista epica sul catanese, natura e la visuale che stupisce al passo finale!

A cura di Paolo Privitera
22 luglio 2025 21:00
Un itinerario da fiaba per persone avventurose | Lo percorri sull'Etna e a fine percorso ti rifai gli occhi - Foto: markind/Wikiloc
Foto: markind/Wikiloc
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Un Itinerario da fiaba per trekker avventurosi

Il Sentiero Schiena dell’Asino, sul versante sud-est dell’Etna, regala un’esperienza unica: partenza dalla SP92 nei pressi di Rifugio Sapienza, dislivello moderato e circa 5,5 km tra boschi, crateri e panorami mozzafiato su Catania e la costa jonica. Salendo, la “sella” rocciosa che dà il nome al percorso gelosamente custodisce scorci sulla Valle del Bove, presentando una vista rara per i catanesi che osano avventurarsi fino ai 2 025 m sul livello del mare.

Natura, geologia e flora che incantano

Il primo tratto, più impegnativo, attraversa un boschetto di pino laricio, per poi aprirsi su un crinale sabbioso con vegetazione tipica: astragalo, faggi, ginestra, e picchi di rapaci fiere volteggiano sopra la testa. Su un lato, i Crateri Silvestri e la Valle del Bove intimorente; sull’altro, la vista panoramica su Catania, immersa tra mare e arancio vulcanico. La sensazione è di camminare su un crinale dalla forma di dorso d’asino… e non è un’impressione, è geometria vulcanica reale.

Consigli pratici e sicurezza per il trekking

Il percorso è di difficoltà facile-media, ideale anche per famiglie (§2.5 km andata circa 300 m di dislivello) purché equipaggiate con scarpe da trekking robuste, acqua, crema solare e strati caldi (a cipolla).
Attenzione però: in condizioni di eruzione o vento forte, l’esposizione può diventare pericolosa per cenere o lapilli. Meglio affrontarlo con guide esperte o evitare giorni instabili 

Curiosità

Sul crinale sorge la Lapide Malerba a 2 040 m, dedicata al giovane escursionista che perse la vita nel tentativo di fotografare la Valle del Bove nel 1997. Da quel punto, lo sguardo abbraccia Catania, la costa, i crateri sommitali e la suggestiva grotta di Pitagora, un insieme simbolo dell’anima profonda, potente e appassionata dei catanesi.

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