Tutti gli occhi sono puntati su di loro | Isole siciliane, c’è qualcosa che sta cambiando senza che tu lo sappia
Sotto la lente di Legambiente e CNR, le piccole isole della Sicilia sembrano promettenti modelli di sostenibilità. Ma la verità è più complessa di quanto appare.

Isole minori siciliane: tra primati verdi e nodi irrisolti
Le isole minori della Sicilia stanno attirando l’attenzione come potenziali modelli di sostenibilità ambientale, ma non tutto è come sembra. A lanciare l’allarme è il nuovo report “Isole Sostenibili” firmato da Legambiente e CNR, presentato durante il Green Med Expo & Symposium di Napoli.
Dietro i dati incoraggianti su energia rinnovabile e raccolta differenziata, si celano problemi strutturali che rischiano di minare ogni progresso. Le piccole comunità, nonostante gli sforzi, non sono ancora pronte per una vera transizione ecologica.
Raccolta differenziata da record, ma perdite d’acqua da incubo
Ustica e Favignana spiccano con tassi di differenziata rispettivamente al 93% e all’85%, ma la situazione cambia radicalmente altrove. A Pantelleria e nelle Pelagie si registra una perdita idrica superiore al 60%, un dato che preoccupa soprattutto in contesti già fragili e poco infrastrutturati.
Il 22,5% della popolazione delle isole non ha ancora accesso a una vera rete fognaria: questo si traduce in inquinamento diretto degli ecosistemi marini, con conseguenze irreversibili.
Energia pulita? Solo in teoria per molti
Nonostante l'aumento dell’uso del fotovoltaico, solo 7 isole su 26 sono connesse alla rete elettrica nazionale. Le altre 19 fanno ancora affidamento su generatori a gasolio, altamente inquinanti e costosi, che frenano la corsa verso la sostenibilità.
Auto ovunque, bus quasi inesistenti
La mobilità sostenibile resta un’utopia. Con 186.000 veicoli privati per appena 188.000 residenti, l'uso dell’automobile è sproporzionato rispetto alla disponibilità di mezzi pubblici: appena 398 autobus attivi, lo 0,2 ogni 100 abitanti. In alcune isole, oltre il 70% del parco auto è ancora Euro 4 o inferiore.
Il piano nazionale che potrebbe cambiare tutto
Per Legambiente e CNR, la chiave è un nuovo Piano nazionale per la transizione energetica delle isole minori, basato su:
- Sviluppo delle rinnovabili
- Innovazione e digitalizzazione
- Gestione efficiente delle risorse naturali
- Interventi strutturali su acqua, trasporti e rifiuti