Un autore catanese che nessuno ricorda | Ecco di chi si tratta e perché dovresti conoscerlo
Catania ha dato i natali a uno scrittore di genio, ignorato per decenni. Scopri perché i catanesi devono riscoprire De Roberto.

Un gigante dimenticato nato a Catania
Federico De Roberto, nato a Catania nel 1861, è uno degli scrittori italiani più sottovalutati della storia letteraria nazionale. Allievo di Giovanni Verga, erede del Verismo, fu autore di opere visionarie e coraggiose, ma il suo nome non ha mai goduto della stessa fama di Verga o Capuana, suoi contemporanei e conterranei. Eppure, il suo romanzo più importante, "I Viceré" (1894), è uno dei capolavori della narrativa italiana dell’Ottocento, ambientato proprio a Catania, in un’epoca di declino nobiliare e trasformazione politica.
I Viceré: un romanzo controcorrente
Quando "I Viceré" uscì, fu accolto con indifferenza o ostilità. Perché? Perché De Roberto non celebrava l’Unità d’Italia, ma la denunciava: descriveva la classe dirigente siciliana come corrotta, opportunista, trasformista, interessata solo al proprio potere. L'opera, ambientata nella decadente Catania pre e post-unitaria, metteva a nudo i giochi sporchi della nobiltà locale e il loro adattamento al nuovo potere.
Un catanese nel cuore della crisi dell’identità nazionale
Il coraggio intellettuale di De Roberto gli costò caro. I suoi scritti non erano patriottici né consolatori. Anzi, erano lucidi, crudi, politicamente scomodi. Questo gli alienò la simpatia del pubblico borghese, mentre la critica lo ignorò per decenni. A Catania, la sua città natale, poche tracce visibili lo celebrano come si dovrebbe. La sua casa natale non è un museo, e spesso non è nemmeno menzionato nei tour letterari cittadini.
L’amicizia con Verga e il rifiuto del successo facile
Federico De Roberto fu grande amico e collaboratore di Giovanni Verga. Insieme, contribuirono alla nascita del Verismo, il movimento letterario che sostituiva l’idealismo romantico con una fotografia sociale della realtà. Ma De Roberto rifiutò il successo facile, disprezzando ogni forma di compromesso artistico. Questo lo rese isolato e poco commerciabile, ma gli conferì una purezza intellettuale rara.
Fonte: Centro Studi Verga
I suoi scritti oltre i romanzi
Oltre a "I Viceré", De Roberto scrisse numerosi racconti, romanzi brevi e articoli di critica letteraria. Tra le opere meno note spiccano "L'Illusione" e "Ermanno Raeli", entrambi esempi di acuta introspezione psicologica. Il suo stile asciutto e moderno anticipa tratti di autori come Svevo e Pirandello. Ma il suo nome rimane ai margini delle antologie scolastiche, a dispetto della sua importanza storica.

Il lento ritorno alla ribalta
Solo negli ultimi decenni, grazie ad alcune trasposizioni cinematografiche (come quella de I Viceré di Roberto Faenza nel 2007), De Roberto ha iniziato a essere riscoperto. Anche il teatro stabile di Catania ha riproposto le sue opere, riportandolo nell’immaginario culturale cittadino. Ma il percorso è ancora lungo: Catania dovrebbe rivendicarlo con orgoglio, inserirlo nei programmi scolastici locali e raccontarlo alle nuove generazioni di catanesi.
Curiosità
Federico De Roberto morì nel 1927 a soli 66 anni. Il suo capolavoro “I Viceré” è stato tradotto in più di 20 lingue, ma non esiste una casa museo a lui dedicata. E pensare che fu uno dei primi italiani a essere pubblicati in Francia dal celebre editore Calmann-Lévy.