Il 20 giugno la Sicilia si ferma: sciopero generale indetto dall'USB

Sciopero generale il 20 giugno: USB Sicilia chiama alla mobilitazione contro guerra, riarmo ed economia militare. Manifestazione a Catania per diritti e pace

A cura di Simona Lo Certo
18 giugno 2025 15:08
Il 20 giugno la Sicilia si ferma: sciopero generale indetto dall'USB -
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L'Unione Sindacale di Base Sicilia ha proclamato uno sciopero generale regionale per giovedì 20 giugno. La mobilitazione è indetta contro il genocidio, il riarmo e l’economia di guerra. Lo slogan scelto è chiaro: “Abbassare le armi, alzare i salari”. Non si tratta di una protesta simbolica, ma di una chiamata collettiva alla responsabilità e alla disobbedienza civile. L'invito è rivolto a tutte e tutti: lavoratori, studenti, precari, disoccupati.

Una terra militarizzata, una popolazione marginalizzata

La Sicilia – denuncia l’USB – è ormai una piattaforma militare al centro del Mediterraneo. Basi NATO, radar, droni e aeroporti militari punteggiano il territorio da Sigonella a Niscemi, da Trapani a Pantelleria. A ciò si aggiunge una lunga lista di emergenze sociali: carenze nei trasporti, scuola pubblica al collasso, sfratti in aumento, immigrazione criminalizzata, speculazione edilizia, violenza di genere e precarietà dilagante. Tutto questo mentre il governo continua a investire miliardi nell’apparato bellico, tagliando su welfare e diritti.

Sciopero e manifestazione a Catania: tutti in piazza per dire NO alla guerra

La giornata clou sarà giovedì 20 giugno, con una grande manifestazione regionale a Catania. Il concentramento è fissato alle ore 10:30 a Villa Bellini, con corteo e sit-in conclusivo davanti ai cancelli della Leonardo, azienda simbolo dell’industria bellica italiana. L’appello dell’USB è netto: “Solo chi lavora può fermare la produzione della guerra, solo chi sciopera può aprire un’alternativa”. Il 20 giugno sarà anche una giornata di solidarietà con la Palestina, in concomitanza con il vertice NATO del 24-25 giugno, dove l’Italia potrebbe firmare nuovi impegni su armamenti e spese militari. Non è uno sciopero tematico, è uno sciopero necessario.

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