Festa di Sant’Agata candidata a Patrimonio dell’Umanità | Scopri perché il Comune di Catania sta cambiando il futuro della tradizione!
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Catania avvia la candidatura della Festa di Sant’Agata a Patrimonio dell’Umanità Unesco
6 giugno 2025. Catania ha compiuto un passo significativo verso la valorizzazione della sua iconica Festa di Sant’Agata, firmando un protocollo d’intesa che mira a inserire l’evento nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco. L’incontro si è svolto presso il Palazzo degli Elefanti, alla presenza di importanti figure istituzionali e culturali della città.
Obiettivi chiari e ambiziosi sono quelli delineati dal sindaco Enrico Trantino, che ha sottolineato l’importanza di rafforzare il significato religioso, storico e sociale dell’evento. “La proposta di candidatura non è solo un traguardo ambito, ma rappresenta un potente strumento di inclusione sociale in una città che ha vissuto anni di frammentazione,” ha dichiarato il primo cittadino.
La firma del protocollo ha riunito figure significative come l’arcivescovo metropolita Luigi Renna e il rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, testimoniando un’alleanza tra istituzioni, religione e cultura. Il riconoscimento internazionale della Festa di Sant’Agata potrebbe posizionarla tra le celebrazioni religiose più rilevanti al mondo, accanto a eventi di fama come la Semana Santa di Siviglia.
L’arcivescovo Renna ha enfatizzato l’onore che comporterebbe tale riconoscimento, sottolineando che “patrimonio” rappresenta un donum da custodire e tramandare. Parallelamente, il rettore Priolo ha evidenziato come questo evento non sia solo un’occasione di fede, ma anche un forte momento di identità collettiva, capace di unire le generazioni.
Anche il professor Pier Luigi Petrillo, esperto della Cattedra Unesco, ha espresso entusiasmo per il progetto, affermando che “ciò che conta di più è il processo di partecipazione e condivisione” che si attiverà attorno alla candidatura, rendendo la comunità consapevole del valore culturale e identitario della festa.
Il documento firmato fa riferimento al “carattere di eccezionalità e universalità” della Festa, ponendo Catania nel contesto culturale della Sicilia, già ricca di patrimoni Unesco. Infatti, il culto di Sant’Agata si intreccia con le ciottoli e gli eventi storici che caratterizzano i patrimoni dell’Unesco nel territorio.
Infine, il protocollo prevede la costituzione di un Comitato promotore, composto da esponenti di vari settori, il quale avrà il compito di coordinare le attività necessarie per la candidatura. Questo passo rappresenta non solo un impegno per la città di Catania, ma anche un richiamo all’unità e alla valorizzazione delle tradizioni locali, con la speranza che il 3, 4, 5 febbraio e il 17 agosto, giorni dedicati alla patrona, possano diventare l’epicentro di una presenza culturale viva e duratura.