È sotto gli occhi di tutti, ma pochi lo sanno | Un luogo nascosto che sta sorprendendo Catania

Esplora la costa lavica tra Stazzo e Santa Maria la Scala: un paesaggio unico tra geologia, natura e tradizione siciliana.

A cura di Paolo Privitera
03 giugno 2025 15:00
È sotto gli occhi di tutti, ma pochi lo sanno | Un luogo nascosto che sta sorprendendo Catania -
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Un viaggio tra le meraviglie della costa lavica

Tra i borghi marinari di Stazzo e Santa Maria la Scala, lungo la costa ionica della provincia di Catania, si estende un tratto di costa lavica di straordinaria bellezza e interesse geologico. Questo litorale, modellato dalle antiche colate dell'Etna, offre paesaggi mozzafiato e testimonianze della forza della natura.

La formazione geologica della costa

La costa tra Stazzo e Santa Maria la Scala è il risultato di millenni di attività vulcanica. Le colate laviche dell'Etna, raffreddandosi a contatto con il mare, hanno creato formazioni rocciose uniche, come i basalti colonnari visibili nella Grotta delle Palombe, a nord di Santa Maria la Scala . Queste strutture geologiche rappresentano un patrimonio naturale di grande valore.

Accessibilità e percorsi naturalistici

Nonostante la natura impervia del territorio, esistono percorsi che permettono di esplorare questa costa. La "Strada delle Chiazzette", ad esempio, collega Acireale a Santa Maria la Scala attraverso un sentiero panoramico immerso nella Riserva Naturale Orientata La Timpa . Questo percorso offre viste spettacolari sul mare e sulla costa lavica sottostante.

Un patrimonio da valorizzare

La costa lavica tra Stazzo e Santa Maria la Scala rappresenta un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore. La sua valorizzazione attraverso percorsi naturalistici, attività didattiche e promozione turistica potrebbe contribuire alla conservazione di questo ambiente unico e al rilancio delle comunità locali.

Curiosità: il mulino di Miuccio

A Santa Maria la Scala si trova il mulino di Miuccio, risalente al XVI secolo. Questo mulino, alimentato dalla sorgente di Testa dell'acqua che sgorga dalle viscere della Timpa, è un esempio di come le risorse naturali siano state utilizzate dalle comunità locali nel corso dei secoli.

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