C'è stato un siciliano che ha fatto tremare i potenti | Ecco chi era davvero l’uomo che fece rabbrividire il potere
Mario Rapisardi fu un poeta catanese rivoluzionario. Con i suoi versi osò sfidare potere, monarchia e dogmi religiosi. E Catania lo ricorda.

Un genio ribelle nato tra le vie di Catania
Mario Rapisardi nacque a Catania nel 1844, e sin da giovane mostrò una mente brillante, anticonformista e provocatoria. A soli 15 anni già scriveva poesie, e nel 1861, in piena Unità d’Italia, pubblicò la sua prima raccolta. Non era solo un poeta lirico, ma un intellettuale impegnato, che usò la poesia come arma di critica sociale e politica.
La poesia come rivoluzione: contro monarchia e dogmi
Rapisardi non temeva nessuno: attaccò apertamente la monarchia sabauda, l’ipocrisia della Chiesa, il conformismo dell’Italia post-unitaria. Nei suoi versi, come in Lucifero (1865), invocava la luce della ragione contro le tenebre del dogma. Questo poema gli costò censure e critiche, ma gli valse il rispetto dei liberi pensatori di tutta Europa.
Una vita di rottura: niente premi, niente accademie
Rapisardi rifiutò sistematicamente onori ufficiali, premi letterari, incarichi di Stato. Disdegnava le accademie e preferiva la coerenza ai riconoscimenti. Quando fu proposto per una cattedra onoraria a Firenze, rifiutò con una lettera sferzante che oggi è considerata un manifesto dell’autonomia intellettuale.
Catania lo amò… e lo temette
A Catania, Rapisardi divenne un personaggio leggendario. Le sue lezioni all’Università attiravano studenti da tutta la Sicilia, ma il suo atteggiamento critico verso le autorità locali lo mise spesso in contrasto con poteri politici e religiosi. Alcuni quotidiani dell’epoca lo definirono "il Voltaire catanese", amato dal popolo, temuto dai potenti.
Le opere più famose: non solo versi, ma fuoco
Tra le sue opere più conosciute ci sono Lucifero, Giobbe, Atlantide, Giustizia e Odi e fantasie. Queste raccolte non erano solo poetiche, ma manifesti etici, filosofici e civili. Rapisardi parlava di giustizia sociale, dignità umana, libertà di pensiero. La sua penna era una spada in versi.
Curiosità: un nome inciso nella storia di Catania
Oggi a Catania, una scuola, una piazza e un busto commemorano Mario Rapisardi, ma il suo nome non è sempre ricordato come dovrebbe. Fu uno dei più grandi poeti civili dell’Ottocento italiano, e anticipò per molti versi le battaglie laiche e democratiche del Novecento. Un intellettuale catanese da riscoprire e valorizzare.
